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Dic 28, 2017 - Cinema Vanity    Commenti disabilitati su SARÀ STATA LA PIACEVOLE COMPAGNIA… ma ho apprezzato un film SULLA GUERRA!

SARÀ STATA LA PIACEVOLE COMPAGNIA… ma ho apprezzato un film SULLA GUERRA!

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SARÀ STATA LA PIACEVOLE COMPAGNIA… ma ho apprezzato un film SULLA GUERRA!

SARÀ STATA LA PIACEVOLE COMPAGNIA… ma ho apprezzato un film SULLA GUERRA!

 

eve-merriam-promotional-brochure_courtesy-of-schlesinger-library_700pxIo sogno di dare alla luce un bambino che chieda: “Mamma, che cosa era la guerra?”

Eve Merriam

 

SARÀ STATA LA PIACEVOLE COMPAGNIA… ma ho apprezzato un film SULLA GUERRA!

8 di sera

belle631

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Camicia da notte e vestaglia. Un bagno rilassante e ristoratore. Giornata parecchio impegnativa. Accendo la tv che noia! Inutile zapping. Penso una tisana rilassante e a nanna.

Squilla il cellulare. Annoiata, rispondo. “Pronto”

SARÀ STATA LA PIACEVOLE COMPAGNIA… ma ho apprezzato un film SULLA GUERRA!

SARÀ STATA LA PIACEVOLE COMPAGNIA… ma ho apprezzato un film SULLA GUERRA!

“Ciao belle, sono Antonio”. “Oggi ho incontrato la Francy, mi ha dato il tuo numero… verresti a cena con me domani sera?” (diretto il ragazzo)

Prendo tempo! “Come stai è parecchio che non ci vediamo?” Intanto cerco di ricordarmi.

Un flash! Antonio, l’avevamo incontrato a teatro io e Francy, stava con amici comuni. (Francy era in pigiama)

Simpatico, ricordo. Accetto, ringrazio, dopo essermi accordata sull’orario, saluto e riattacco.

Una piccola premessa, io e il cellulare non abbiamo una grande intesa, anzi per meglio dire il nostro rapporto è pessimo. Spesso lo dimentico, non guardo mai i messaggi, il più delle volte è spento.

Diamo allora una controllata. Messaggio vocale della stessa Francy.

“Ciao Zita, forse è la volta buona?”

Preparo la tisana, ecco iniziano le paturnie. Ho fatto bene o era meglio declinare gentilmente l’invito.

Sempre meglio della solita serata tra amiche. È tanto che non esco sola con un uomo. Subito mi viene a mente la pubblicità, penso quella della Philadelphia. La situazione mi sembra la stessa.

Così io e la donna della pubblicità piene di dubbi e ansie andiamo a dormire.

Appena sveglia. Oddio cosa metto!

Neanche il tempo di pensarci squilla il telefono, è Ludo. “oggi sono da te con mia figlia, ti facciamo bella vedrai”.

Mi sento sempre più Philadelphia’s woman.

Lavorando a casa, trascorro la mattinata tra lavoro e prove di vari out fit.

Alla fine scelgo gonna marroncino chiara, (nuova appena acquistata) camicetta stile 800 a colori tenui pastello, piccolo giacchino giustacuore, decolleté tacco 11 e soprabito chiaro.

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Dress belle uscita SARÀ STATA LA PIACEVOLE COMPAGNIA… ma ho apprezzato un film SULLA GUERRA!

Passerò l’esame di Ludo e figlia? Esame passato. Truccata da loro, la Philadelphia’s woman è pronta.

Il mio cavaliere arriva puntualissimo. Cena gradevolissima, piacevole compagnia.

Dopo cena, locale, disco o film?

Amante dei buoni film, opto per quest’ultimo. Un bel film romantico in coppia e poi chissà… la mia mente da buona romanticona vecchio stampo inizia a fantasticare.

“Vado a incipriarmi il naso tesoro, tu intanto acquista i biglietti “.

Mentre mi sistemo il trucco, penso, è una multisala spero di vedere un bel film romantico o sentimentale, li adoro.

Esco fiduciosa.

Mi porge il biglietto, passiamo davanti a diverse sale con film romantici, sentimentali o commedie niente! Arriviamo in fondo all’ultima sala, vedo il poster.

 

DUNKERQUE!!! Un film sulla guerra!!!

“Sai belle, sono appassionato del genere, non sono riuscito a vederlo pensavo di averlo perso. Appena ho visto la locandina, non ho resistito…

SARÀ STATA LA PIACEVOLE COMPAGNIA… ma ho apprezzato un film SULLA GUERRA!

Un film sulla guerra!!! SARÀ STATA LA PIACEVOLE COMPAGNIA… ma ho apprezzato un film SULLA GUERRA!

Spero non ti dispiaccia, so che a voi femminucce è un genere che non piace”.

 

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Da Brava Signora SARÀ STATA LA PIACEVOLE COMPAGNIA… ma ho apprezzato un film SULLA GUERRA!

Philadelphia’s woman dentro ribolliva. Cena gradevole, passeggiata anche, nonostante il freddo.

In sottana, calze 15 denari e tacco alto non vi dico gli spifferi. Però per un bel film questo e altro. Ma uno sulla guerra… proprio no mio caro!

Questo il pensiero, da brava signora:

“Non ti preoccupare è un genere cha anche a me non spiace” mai visto un film sulla guerra o almeno non ricordo.

Sorpresa delle sorprese l’ho apprezzato, anzi per meglio dire mi è proprio piaciuto…

Sara stata la piacevole compagnia…ma ho apprezzato un film sulla guerra.

DA NON CREDERE!!!

 

TRAMA

SARÀ STATA LA PIACEVOLE COMPAGNIA… ma ho apprezzato un film SULLA GUERRA!

1940 L’esercito nazista sferra la prima grande offensiva contro l’occidente. Le truppe inglesi e alleate si trovano bloccate a Dunkerque in Francia chiuse in una sacca. L’unica salvezza è la Manica. 400.000 soldati sono sulla spiaggia in attesa di soccorso. Piano piano vengono portati per 50 miglia via mare verso casa; ma le navi e le risorse non sono abbastanza e il nemico continua ad avanzare.

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Il film si sviluppa così in tre diverse situazioni con tempistiche differenti. Una settimana per i soldati sulla spiaggia in attesa di potersi imbarcare. Un giorno per i cittadini che con le loro imbarcazioni corrono in soccorso di questi ultimi. Un’ora per i piloti che cercano con i loro aerei di proteggere la ritirata tenendo a bada il nemico nei cieli.

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Linizio almeno nel mio caso mi ha creato un certo sconcerto, ma appena entrata nelle dinamiche del film, tutto è stato un crescendo sia in termini di pathos, sia d’intrecci di situazioni che mi hanno portato a restare avvinghiata alla poltrona senza più curarmi di quello che avevo pensato nella mia mente prima dell’inizio della proiezione.

Il tutto supportato da una colonna sonora fantastic:a. L’inizio. Un continuo ticchettio scandiva il passare del tempo, lasciandomi esterefatta. Seconda parte. Un crescendo di archi e pianoforte ad altissimo contenuto emotivo. Ve lo giuro Care Amiche il cuore mi batteva forte forte.

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Oltre alla perfetta colonna sonora, alcune inquadrature sia aeree sia marine erano veramente da mozzare il fiato.

Il nemico. I nazisti praticamente non si vedono: Le scene violente. Ridotte al minimo. Tutto è basato sulla suspense. L’orrore e il costante pericolo sono vissuti in maniera ovattata, lasciando sempre lo spettatore in una costante tensione.

400.000 uomini e una nazione intera che vivrà la ritirata non come una condizione di sconfitta, ma come presupposto per una futura rinascita; bellissime e commoventi alla fine del film le scene dei brindisi tra la popolazione e gli stessi soldati.

Una chiara esemplificazione per tutti noi esseri umani a mai demordere, a sperare sempre che una disfatta, in futuro si possa trasformare in vittoria.

Non importa come si cade, importante è rialzarsi sempre.

 

P.S. la serata è poi proseguita… se son rose, fioriranno…

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Se son rose fioriranno SARÀ STATA LA PIACEVOLE COMPAGNIA… ma ho apprezzato un film SULLA GUERRA!

 

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Dic 6, 2017 - News Vanity    Commenti disabilitati su SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

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SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

Oriana-Fallaci“La rivoluzione più grande è, in un paese, quella che cambia le donne e il loro sistema di vita. Non si può fare la rivoluzione senza le donne. Forse le donne sono fisicamente più deboli ma moralmente hanno una forza cento volte più grande.”

Oriana Fallaci

SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

Chiacchierando una sera in compagnia, mi accaloravo più di altre a difendere le donne

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da alcuni pregiudizi tipicamente maschili. La disputa in particolare tra me e il marito della Ludo si stava sempre più innalzando, sia in termine di decibel, sia a rischio colluttazione. Il resto della compagnia per fortuna via via ci ha distolto dalla nostra vivace contesa.

Da brava Signora mi sono scusata sia con il marito, sia con gli altri per questa mia mancanza di stile. Lo stesso ha fatto lui.

Ritornando verso casa ero in macchina proprio con Ludo e suo marito. Ovviamente abbiamo parlato di tutt’altro. Arrivata, scendo e li saluto. Bacio lei e stringo in modo amichevole la mano al marito, che con mia sorpresa mi dice:

“CIAO SUFFRAGETTA”.

Mentre mi spogliavo per indossare la camicia da notte, questa parola mi ronzava continuamente in testa. Prima di addormentarmi, decido domani… ne devo sapere di più! Qualcosa so, ma voglio approfondire, poi… sono caduta tra le braccia di Morfeo.

CHI ERANO LE SUFFRAGETTE?

Donne che hanno permesso a tutte noi, grazie alle loro lotte, alla loro partecipazione civile, di avere dei diritti inalienabili, come quello di voto.

SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

Le abbiamo immaginate a lungo e ingenuamente come nel film ”Mary Poppins”, un gruppo sparuto di gentili borghesi che bevono Tè e sfilano gioiose dentro le loro camicette bianche impreziosite con fiori freschi e fasce di seta sul petto.

Niente di più falso, erano un piccolo esercito armato di operaie. Pronte a sabotare le loro città, a infrangere vetrine a colpi di pietra e a collocare anche bombe. Questa è la vera storia del movimento delle suffragette “, che la stampa dell’epoca si guardò bene dal raccontare, e ancora oggi per la scuola è un argomento molto ostico da affrontare.

Emmeline Pankhurst SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

Emmeline Pankhurst SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

Tutte, sempre a fianco di Emmeline Pankhurst, la fondatrice del movimento: Donna carismatica e ricercata a capo della Women’s Social and Political Union. Solidali e militanti le suffragette combatterono per i loro diritti e per il diritto al voto. Completamente ignorate dai giornali, che temevano la censura governativa e i relativi strali, dai politici che le ritenevano inette e instabili. Decidono unite di passare alle maniere forti. Boicottaggio delle linee telegrafiche, pietre contro le vetrine, bombe in esercizi governativi (ma rigorosamente vuoti), sciopero della fame. Tutto è lecito per la causa. Dare alle donne nuovi diritti, e permettere alle stesse di uscire da quel limbo che la società le confinava. Diritto all’eguaglianza, a un pari salario, fine alle molestie sessuali cui erano continuamente sottoposte. Tutte queste rivendicazioni scossero l’opinione pubblica d’inizio secolo. La repressione fu durissima, furono picchiate, imprigionate e sottoposte a continue vessazioni.

Famoso, il caso di Emily   Davison, che per attirare l’attenzione, non esitò a gettarsi sotto il cavallo del Re Giorgio V per guadagnare l’attenzione dei media.

SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

Emily Davison, che per attirare l’attenzione, non esitò a gettarsi sotto il cavallo del Re Giorgio V SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

 

SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

Donne ordinarie che hanno incarnato l’avanguardia del cambiamento in grembiule o gonne lunghe. Dopo anni di campagne pacifiche che però sono costate morte e violenza, il continuare a ripetersi di promesse mai mantenute, il movimento adotta una scelta violenta, sempre però in maniera femminile, senza cercare di provocare morti inutili. Le loro bombe sono messe in sedi di rappresentanza, ma rigorosamente vuote. Questa violenza o pseudo violenza, dove ci ha portate? Alcuni esempi, il diritto al voto in Gran Bretagna data 1918 (in maniera incompiuta). Da noi ben ventisei anni dopo. In Arabia Saudita 2015. Penso però che se tutte noi, viviamo in una società un po’ più paritaria, un enorme grazie, lo dobbiamo rendere a queste signore o signorine.

SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

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Suffragette’s Style

Il viola rappresentava la lealtà e la dignità, il bianco la purezza e il verde la speranza. Le militanti erano invitate a vestire di quei colori “come un dovere e un privilegio”.

SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

Le suffragette lo sapevano, moda, femminismo e politica sono sempre stati temi caldi. Queste donne, hanno assecondato la strategia del rovesciamento, anziché usare quella del rifiuto. Cambiare non cambiando la moda e i suoi ideali di femminilità, anzi conformandosi a questi. Combattevano lo stereotipo della donna forte nei panni maschili che spesso era rappresentata all’epoca, preservando la loro immagine di femminilità ed eleganza, nonostante le lotte.

Fecero di tutto per mantenere il loro appeal femminile agli occhi dei media e attraverso il giornale Votes for Women, sceglievano anche la paletta dei colori cui i loro abiti avrebbero dovuto ispirarsi.

Suffragette oggi?

Pensiamo alle manifestanti di oggi, ai movimenti femminili

e ci rendiamo conto di quanto sia cambiato rispetto alla filosofia delle Suffragette. Ora si manifesta a seno nudo, come fanno le Femen. Oppure ci sono le Pussy Riot, il movimento femminista russo, che lotta in anonimato, dietro bataclava colorati.

Non sarebbe bello manifestare, come hanno fatto le Suffragette, indossando i nostri abiti di donne di sempre, quelli che usiamo tutti i giorni?

Le Suffragette insegnano, ancora fanno storia, non è come ci vestiamo o spogliamo che fa la differenza: sono le idee e le motivazioni per supportarle, quelle che contano.

 

P.S. Al marito di Ludo

Non so se intendevi offendermi o farmi un complimento. Ti voglio comunque ringraziare per avermi paragonata a queste donne.

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