Mar 23, 2017 - Libri Vanity    Commenti disabilitati su MADAME CAMPAN PREMIERE FEMME DE CHAMBRE DE LA REINE

MADAME CAMPAN PREMIERE FEMME DE CHAMBRE DE LA REINE

 

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MADAME CAMPAN PREMIERE FEMME DE CHAMBRE DE LA REINE

MADAME CAMPAN PREMIERE FEMME DE CHAMBRE DE LA REINE

 

 

23sbqyoÈ un piacere per me poter affidare a queste memorie la verità su due qualità stimabili che la regina possedeva in sommo grado: la sobrietà e il riserbo. La regina mangiava abitualmente pollame arrosto e bollito e beveva solo acqua. Aveva un gusto particolare soltanto per il caffè del mattino e per una qualità di pane al quale era stata abituata durante la sua infanzia a Vienna.

Madame Campan

MADAME CAMPAN PREMIERE FEMME DE CHAMBRE DE LA REINE

Lettera blob la Francia: così ricca di Re e Regine, ha sempre solleticato la fantasia e il mio interesse sin da piccola.

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Prima, colpita dalla moda.

Una moda caratterizzata dalle numerose sottogonne che grazie all’aiuto di un guardinfante e successivamente dei panier davano volume alla gonna o all’abito principale. Corsetti spesso rigidissimi, a grosso rischio svenimento (ogni tanto capitava) realizzati con stecche di osso di balena e successivamente d’acciaio,  avevano però il pregio di rendere molto femminile la figura creando anche un sottilissimo vitino. Il tutto sormontato da acconciature e parrucche originalissime, che penso richiedessero una certa abilità ed esperienza nell’indossarle.

Ovviamente, sono stata diverse volte a Parigi. Lì tra i giardini di Tuileriers o a Versailles, mi sentivo immersa in quell’epoca. Sventolando con fare civettuolo un ventaglio immaginavo me stessa, come una dama sfarzosamente vestita che camminava con la corte della Regina, tra la brezza e i sapori della Parigi di quegli anni. Sempre attenta a che non si sporcasse la gonna o che da una pettorina un po’ troppo aperta, non spuntasse un malizioso seno.

Conoscendo piano piano la storia dei reali francesi, due personaggi fra loro molto diversi, hanno attirato la mia attenzione. Uno maschile, il famoso Re Sole che mi ha portata tante volte a Versailles a visitare la sua famosa reggia.

L’altro femminile, vissuta in epoca più recente a Luigi, sempre nei medesimi luoghi, ma cui la sorte ha riservato un destino atroce, la famosa Regina Sfortunata, in altre parole Maria Antonietta.

Di Lei non ho perso un libro o un film o trasmissioni storiche che la riguardassero. Un nuovo capitolo per conoscerla, da un’altra prospettiva mi è stato fornito dal libro “LA VITA SEGRETA DI MARIA ANTONIETTA”. Qui la regina o meglio l’Austriaca, come il popolo la chiamava in tono dispregiativo, è raccontata, non in prima persona, ma attraverso gli occhi di una donna del suo tempo, Madame Campan. Spicca leggendo le pagine, una descrizione a tratti minuziosa e quasi maniacale delle varie fasi in cui era contraddistinta la vita della Regina. Una cronaca al femminile della cosiddetta corte, scritta con stile arguto, ricca di aneddoti e di preziose annotazioni.

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MA CHI ERA MADAME CAMPAN

Entrata giovanissima come lettrice a servizio delle principesse figlie di Luigi XV, Jeanne Louise Henriette Genet (questo il suo nome prima del matrimonio con il signor Campan) passò poi a servizio della giovanissima Maria Antonietta quando, solo quindicenne, fu unita in matrimonio al futuro Luigi XVI. Il suo incarico a corte era quello di  “prémiere femme de chambre” ovvero “prima cameriera”: Oggi la si può considerare quella che noi definiremmo una segretaria personale o una prima assistente.

MADAME CAMPAN PREMIERE FEMME DE CHAMBRE DE LA REINE

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Sembra strano, ma i compiti più strettamente servili potevano essere svolti solo da coloro che erano nobili per nascita. Madame Campan, per quanto colta, non lo era. Solo i nobili erano considerati tanto affidabili da poter essere costantemente vicini ai sovrani. Uno dei tanti paradossi: solo una donna veramente nobile poteva svuotare il vaso da notte di Maria Antonietta!

Madame Campan non possiamo considerarla come una voce oggettiva. Difende in modo netto la sua Regina. La regina che lei servì fedelmente, fino a correre il rischio di venire uccisa durante l’attacco alle Tuileries a cui seguì l’arresto dei sovrani.  Nonostante la chiara parzialità e il tentativo di mostrare i regnanti che la protessero sotto una luce totalmente favorevole, i veri caratteri degli illustri personaggi descritti emergono con forza attraverso le righe da Lei vergate.

MADAME CAMPAN PREMIERE FEMME DE CHAMBRE DE LA REINE

Il 16 maggio 1770, a Versailles,

in un clima di fiabesca magnificenza, si celebrava il matrimonio di Luigi Augusto, futuro sovrano di Francia, con la quindicenne arciduchessa Maria Antonietta Giuseppina Giovanna d’Austria. Divenuta regina di Francia in un tempo quanto mai delicato e ricco di scandali e storie bizzarre che piano piano la porteranno verso il suo tragico destino.

MADAME CAMPAN PREMIERE FEMME DE CHAMBRE DE LA REINE

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Qui vediamo attraverso gli scritti di Madame Campan una Maria Antonietta giovanissima e quasi totalmente intollerante verso l’etichetta (Video Vestizione, come darle torto), che si beffa delle antiquate usanze borboniche, da tempo superate nella più moderna corte austriaca. Una ragazza vivace, ribelle che cercò di sfuggire il più possibile al noioso consorte, un giovane timido e più affascinato dai lavoretti di ferramenta, ai quali si dedicava per passatempo, che alle grazie della giovane moglie.
Veniamo a conoscenza dei mille intrighi dei cortigiani, che cercarono di allontanare i due sovrani nella speranza di un divorzio, tanto che per anni il matrimonio non fu consumato. Con il passare dei giorni la calunnia e il discredito furono tessuti come un’enorme ragnatela intorno alla sua figura. Venne riversato sulla piccola regina austriaca le colpe di una nobiltà troppo attaccata ai propri privilegi.
Madame Campan descrive la sua regina come una donna poco furba e con una preparazione inadeguata ad affrontare il difficile compito affidatole, che cercò appoggio in figure che invece la sfruttarono per il suo disperato desiderio di approvazione. Una di queste fu la duchessa di Polignac, una donna di nobiltà modesta che riuscì a manovrare a suo favore l’assegnazione di molte cariche importanti, o l’abate Vermond, il consigliere affidatole dalla madre Maria Teresa d’Austria, che la indusse spesso a commettere errori che le furono fatali.

La Campan con i suoi scritti ci fa scoprire come la monarchia assolutista fosse ormai destinata a un crollo inevitabile. Attraverso le sue parole ci mostra i sovrani assolutamente impreparati a trattare con il popolo, anzi per loro era impensabile, ancora prima che inaccettabile. Il sovrano poteva solo “concedere”, dimostrarsi caritatevole, dare dall’alto. La nobiltà era anch’essa una casta che si considerava completamente separata dal resto dei francesi. La Regina e il suo consorte, si comportavano come gli abitanti di una favola, totalmente avulsi dalla realtà, incapaci persino di riconoscere coloro che tra le file della nobiltà tramavano contro di loro. I principali cospiratori furono i principi d’Orleans, da sempre interessati al trono (riuscendovi dopo il periodo Naspoleonico).

MADAME CAMPAN PREMIERE FEMME DE CHAMBRE DE LA REINE

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Madame Campan sembra far capire che la rivoluzione sia piombata sui due sovrani come un incubo inaspettato, distruggendo con una realtà violenta e inarrestabile il sogno di due adulti-bambini, totalmente indifesi.
Dal loro punto di vista quanto accadde fu imprevedibile e impossibile da evitare. In modo fulmineo e all’improvviso l’orrore dilagò attorno ai sovrani. Di colpo si trovarono circondati da folle inferocite che assalivano i nobili, li impiccavano e poi ne portavano le teste in corteo. Si sentirono di colpo impotenti e, di fatto, lo erano, accerchiati com’erano da nemici ovunque. Furono anche totalmente incapaci di pronunciare quelle parole che il popolo voleva sentire e forse li avrebbe potuti salvare.

MADAME CAMPAN PREMIERE FEMME DE CHAMBRE DE LA REINE

Casualmente ho scoperto questo libro,

MADAME CAMPAN PREMIERE FEMME DE CHAMBRE DE LA REINE

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ero in centro commerciale e il mio sguardo come calamitato ha adocchiato la figura della Regina Sfortunata. Subito l’ho acquistato.

Ho apprezzato questo scritto. È stato interessante scoprire la Regina attraverso gli occhi di una sua “serva”. La narrazione è molto ben curata sia per i fatti ufficiali sia privati. Per l’ennesima volta mi sono sentita vestita di questi abiti e civettuola con l’immancabile ventaglio gironzolavo con altre dame tra la Galleria degli Specchi di Versailles….

P.S. Se siete state appassionate di Lady Oscar sigla (come me), tanti particolari o accadimenti, li riconoscerete.

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I consigli di belle (divertentissimo)

 

 

 

Mar 16, 2017 - News Vanity    Commenti disabilitati su MA CHE GIORNATA PILLOLE DI VITA QUOTIDIANA P. 2

MA CHE GIORNATA PILLOLE DI VITA QUOTIDIANA P. 2

 

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MA CHE GIORNATA PILLOLE DI VITA QUOTIDIANA P. 2

MA CHE GIORNATA PILLOLE DI VITA QUOTIDIANA P. 2

 

Oriana_Fallaci_2Molte donne si chiedono: metter al mondo un figlio, perché? Perché abbia fame, perché abbia freddo, perché venga tradito ed offeso, perché muoia ammazzato alla guerra o da una malattia? E negano la speranza che la sua fame sia saziata, che il suo freddo sia scaldato, che la fedeltà e il rispetto gli siano amici, che viva a lungo per tentar di cancellare le malattie e la guerra.

Oriana Fallaci

MA CHE GIORNATA PILLOLE DI VITA QUOTIDIANA P. 2

 

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Lettera blob piccoli problemi costellano le nostre giornate. Incidenti domestici, piccoli ritardi o scaramucce familiari. Trascurabili se presi singolarmente insopportabili tutti insieme. Le nostre esistenze spesso sono un continuo percorso ad ostacoli. Come sopravvivere in questa giungla… pazienza e ironia. Doti che non mancano a nessuna di noi.

 

 

 

MA CHE GIORNATA PILLOLE DI VITA QUOTIDIANA P. 2

Ore19.00

Una volta fatta la spesa e arrivate sotto casa esiste l’implacabile “legge del supermercato” che testualmente recita: “Se torni a casa direttamente dal lavoro, il parcheggio è lì bello pronto ad aspettarti, se arrivi dal supermercato carica di borse…

 

ASSOLUTAMENTE NO!!!”

MA CHE GIORNATA PILLOLE DI VITA QUOTIDIANA P. 2

 

Inizio allora il giro per il quartiere alla ricerca di un parcheggio, dopo una ventina di minuti d’inutile girovagare… la rabbia aumenta. Decido allora di parcheggiare in doppia fila proprio sotto casa; tempo di scaricare e poi ripartire.

Scendo velocemente rischiando di cadere. Citofono speranzosa di un piccolo aiuto dai figli, nessuna risposta. Uffa e ancora uffa, quando servono, si volatilizzano. Mi carico tutto e inizio la salita verso casa. Come sempre quando ho fretta e oltretutto sono agitata, mi vede la vicina chiacchierona del piano di sopra. Ovviamente, nonostante veda la mia difficoltà non manca di aggiornarmi sulla situazione del palazzo.

Stanca, sudata, ma totalmente informata, arrivo finalmente a casa. Poso il tutto, mi levo solo un attimo le scarpe, (donne e tacchi un binomio indissolubile) e subito suona il citofono. Rimetto le scarpe e corro in portineria. Un inquilino del palazzo è medico, deve andare al lavoro; la mia macchina glielo impedisce. Sono giustamente rimproverata, anche se nervosa, mi prostro in umili scuse. Guarda che fortuna c’è un posto libero. Subito mi fiondo a parcheggiare.

Finalmente a casa, sistemo la spesa mentre i pargoli rientrano, lui dal calcetto, lei dallo shopping con le amiche; ovviamente super affamati. Mi prendo tempo con calma preparo la cena, (marito fuori per lavoro) non c’è fretta, i figli più volte mi chiedono “Mamy quando si mangia”. Una volta cenato, lavo i piatti e penso adesso faccio un bel bagno rilassante, mi sembra di meritarmelo o no.

Un occhio cade casualmente sul calendario. Ecco perché ho trovato parcheggio! Oggi è il giorno di pulizia della strada. Niente marito, tocca a me rimetto le scarpe e ridiscendo a cercare un nuovo parcheggio.

Ore20.00

MA CHE GIORNATA PILLOLE DI VITA QUOTIDIANA P. 2

MA CHE GIORNATA PILLOLE DI VITA QUOTIDIANA P. 2

Rientro esausta, vogliosa se non di un bagno almeno di una rilassante doccia. M’insapono, inizio a lavarmi la testa e un getto di acqua bollente quasi mi ustiona il capo. Ovviamente uno dei figli ha iniziato a far scorrere l’acqua fredda in cucina. In casa nostra, ma penso valga per molte, è la cosiddetta legge della doccia che semplicemente recita “Se ti stai lavando la testa, nell’esatto momento in cui ti sciacqui con il doccino, qualcuno aprirà l’acqua fredda in cucina e ti ustionerai irrimediabilmente il cuoio cappelluto”. Dopo innumerevoli getti rischio ustione, sconsolata sono arrivata alla conclusione che per potermi lavare la testa io debba essere sola in casa. Penso che mi capiate, dicendo che è un’ipotesi quasi irrealizzabile. Così mi prendo anch’io ogni tanto una piccola rivincita sui figli. Quando l’esasperazione è al top, appena uno dei due si reca in bagno, la perfida corre in cucina e apre alternativamente acqua calda e fredda con conseguenze facilmente intuibili. Non sarebbe più semplice possedere nelle case maggiore possibilità di acqua calda.

Riprendo il racconto della giornata, dopo l’excursus sull’acqua.

 

Ore20.30

Nervosa mi asciugo i capelli e finalmente indosso camicia da notte e vestaglia, pronta all’appuntamento con la lavatrice. Come scritto prima per prevenire sbalzi di tensione ho lavato a mano tutti i piatti.

Povera illusa!

Le tante apparecchiature elettriche sparse per la casa sopportano a fatica il potenziale da 3 kW che il contatore mette a disposizione per l’utenza domestica.

Paf… salta la corrente.

Niente marito, figli che sbraitano hanno perso i loro importantissimi contatti social!

Tocca a me!

Avessi la fortuna di avere il contatore in cucina tutto sarebbe risolto in pochi attimi. Purtroppo il mio sta in cantina. Inizia allora la ricerca frenetica della chiave, ovviamente il marito la nasconde nei luoghi più improbabili. Finalmente la trovo. La cantina, questa sconosciuta, sono anni che mio marito dice che la deve pulire, ma ormai è diventata una terra di nessuno. Per non sporcarmi sono costretta a ricambiarmi, tuta, scarpe e golf mi permetteranno il mio piccolo safari. Prima di scendere, armata di pila e telefonino raduno i figli davanti ad una candela e scendo nell’oscurità. Dopo vari tentativi di comunicazione con loro, si va bene, no è andata via, risolvo il problema.

 

Ore21.00

MA CHE GIORNATA PILLOLE DI VITA QUOTIDIANA P. 2

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Mi rilavo velocemente, rindosso camicia e vestaglia. Ricevo la telefonata del coniuge, mi chiede se tutto va bene. Il primo istinto è di riattaccare o insultarlo, ma da brava mogliettina ingoio e dico tutto è a posto.

Un po’ di tv con i pargoli che ovviamente litigano su cosa vedere. Sono talmente esausta li lascio fare. Mi accuccio in poltrona in compagnia di un buon libro e penso finalmente pace e tranquillità.

Ore23.00

Stanca saluto i ragazzi che vanno in camera. Poi dopo aver riassettato divano e poltrona a nanna.

 

Ore05.30

Ultimamente sono nervosa, dormo poco. Il solito dilemma, prendo le gocce per riaddormentarmi o inizio giornata. Le gocce fanno effetto dopo una quarantina di minuti, riuscirei a dormire mezz’ora o poco più. Inizio allora giornata, metto la vestaglia e vado in cucina. Preparo il caffè, spargendo un po’ di polvere sul lavello. Così vedo alcune formiche che scorrazzano indisturbate, subito mi armo d’insetticida, data l’ora per ben due volte, la spruzzo al contrario. Che odoraccio! Vado in camera lasciando aperte le finestre della cucina e lì mi riaddormento. Sono svegliata dai figli affamati, mi dicono la moka ha straripato, c’è puzza di bruciato e odore d’insetticida.

 

Ore07.00

MA CHE GIORNATA–PILLOLE DI VITA QUOTIDIANA P.2

MA CHE GIORNATA–PILLOLE DI VITA QUOTIDIANA P.2

Sorrido, mi alzo… sono pronta per iniziare un’altra nuova magnifica giornata.

 

Post creato grazie alle amiche con spunto da Rivista femminile

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.S. Devo di nuovo scusarmi con le signore o le ragazze che mi hanno scritto in post precedenti. Mi avranno preso per maleducata. Purtroppo ho un problema con la mai che persistel. Appena sistemata (non so quando. Il tecnico non riesce a risolvermi il problema) vi risponderò subito.belle

 

 

 

Mar 8, 2017 - Fashion Vanity    Commenti disabilitati su SOTTOVESTE VESTAGLIA PIGIAMA CHIC DA GIORNO

SOTTOVESTE VESTAGLIA PIGIAMA CHIC DA GIORNO

 

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tumblr_mz1rlkG6UB1t5zolco1_1280Ah, se solo il mondo sapesse quanto siamo splendide sotto tutti quei vestiti!

Caitlin Moran

 

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Lettera blob in strada in vestaglia di pizzo. Anche a colazione. Vestaglie, pizzi in bella vista, sexy lingerie che sbucano da maglie e abiti da sera raffinatamente trasparenti.

 

 

 

 

LO SPUNTO

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Ho un’amica (una delle più care) che è una vera appassionata di moda, segue tutte le sfilate, prende le riviste più trendy, non si lascia scappare la minima nuova tendenza. Insomma una vera fashionist. Una passione che mi accomuna con lei è quella per la danza. Nei giorni scorsi non abbiamo perso l’occasione; una famosa compagnia si esibiva nell’intramontabile “Lago dei CIGNI”.

Appuntamento alle 8, passava lei a prendermi. In gonna, camicetta, tacco 11 e soprabito, la attendevo fuori di casa. Arriva salgo, i consueti convenevoli, con immancabile bacetto e… strabuzzo gli occhi, era in pigiama. La osservo meglio, si era proprio un pigiama; bellissimo di seta elegantissimo, le stava un incanto. I tacchi alti ne esaltavano ancor di più questo look così alla moda.

Tutto il viaggio verso il teatro, le è servito per raccontarmi il perché di questo insolito look. Si può riassumere tutto il suo parlare con la frase “È la moda bellezza”.

La serata è stata piacevolissima, lei si aggirava per il foyer con tranquilla noncuranza sotto lo sguardo sia incuriosito, sia ammirato di signore e signori.

A casa nei giorni seguenti ho voluto documentarmi su questa per me insolita tendenza modaiola. Dalla mia ricerca è nato questo post.

SOTTOVESTE VESTAGLIA PIGIAMA CHIC DA GIORNO

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PRIMA LE STAR E IL JET SET

ln strada in vestaglia di pizzo. Anche a colazione.

Vestaglie, pizzi in bella vista, sexy lingerie che sbucano da maglie e abiti da sera raffinatamente trasparenti.
Le immagini non arrivano dalle sfilate d’intimo, ma dalle passerelle degli stilisti più importanti. Le prime a indossare l’intimo di giorno sono state manco a dirlo le star e le vip del jet set, che quegli abiti se li possono permettere.

L’apripista delle “scandalose” collezioni non poteva che essere la bella e dannata Kate Moss: dea dell’alta moda e regina di provocazioni.

MUSE IN SOTTOVESTE. Alla sfilata di Louis Vuitton, la modella inglese è apparsa, diafana, ricoperta da una vestaglia in chiffon di seta, ricamata di piume.
Sotto un paio di mutandine. Sopra il seno, nulla. Dietro, decine di epigone in sottoveste, uscite come d’incanto da una stanza da letto, o da un boudoir degli anni ’30. «Il giorno dovrebbe essere notte, gli abiti da camera non devono restare confinati negli spogliatoi», ha commentato il direttore artistico della maison Vuitton Marc Jacobs, autore della collezione, «l’intimo è tornato soprabito».

Il trend è stato subito molto accattivante. Star e starlette perennemente a caccia di celebrità non potevano non cavalcarlo.

SOTTOVESTE VESTAGLIA PIGIAMA CHIC DA GIORNO

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La prima a sfoggiare una maliziosa sottoveste in pizzo nero firmata Louis Vuitton, come se fosse un abito da giorno, è stata l’ex cantante e modella inglese Victoria Beckham, moglie del calciatore David. L’ex Spice Girl si è presentata così in occhiali da sole e vestaglia a Wimbledon. Sedendosi, con noncuranza, in tribuna d’onore. Non esattamente il massimo della sobrietà. Ma Victoria è restata talmente entusiasta della nuova moda che, nei si è fatta ritrarre in lingerie ‘da giorno’ anche per le copertine di Vogue Cina e Vogue Australia. Rispettivamente, prima in un sexy corsetto bianco, poi ancora in sottoveste.
D’altra parte, Beckham non è certo l’unica celebrità a giocare con i pizzi della lingerie, scambiando il giorno per la notte.

Come non ricordare i celebri bustini a coppe indossati da Madonna negli anni 90, e in tour successivi. Un vero e proprio marchio di fabbrica della signora Ciccone. Lo spunto le fu dato dallo stilista Jean Paul Gauthier che, come la material girl, del corsetto al posto della t-shirt ha fatto un suo marchio di fabbrica.

Prima ancora, negli anni ’80, fu il musicista e produttore inglese Malcolm McLaren, creatore dei Sex Pistols, a lanciare con la designer Vivienne Westwood la moda del reggiseno anni ’50 allacciato fuori dai maglioni. «La sottoveste come soprabito», dissero i due businessmen, innescando un tormentone.

LADI D IN VESTAGLIA. Di pari passo, nemmeno la vestaglia deluxe proposta da Vuitton può vantare il copyright della casa di moda, come umilmente ammesso dallo stesso Jacobs.
Nel 1996 fu lo stilista inglese John Galliano a disegnare per Lady Diana (prima di venir licenziato da Dior), un lungo abito di seta blu, orlato, sullo scollo, da un reggiseno di pizzo scuro. L’abbinamento richiamava l’idea di una sottoveste.

Proprio come l’abito di tela bianca nel quale, a fine ‘700, la pittrice Vigée Le Brun ritrasse Maria Antonietta.

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PER TUTTE NOI (Idee e consigli)

SOTTOVESTE VESTAGLIA PIGIAMA CHIC DA GIORNO

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Lo stile lingerie si presta per i look più cool da indossare a tutte le ore. Ecco alcuni consigli per essere sempre glam indossando i capi must in ogni occasione.

Kimoni, abiti sottoveste e pigiami abbandonano la camera da letto e invadono il guardaroba odierno. Quello che prima si teneva nascosto, ora è un dress code per la giornata. Lo stile lingerie si presta per i look più cool da indossare a tutte le ore.

Il KIMONO O LA VESTAGLIA
È sicuramente uno dei must have di stagione. Se siete alte, preferite il modello a vestaglia lunga, dona sempre un’allure di eleganza innata. Nel caso foste più piccoline, indossate un kimono più corto, valorizza la vostra figura, specie se evidenziate il punto vita annodando la cintura.

♥♥♥♥ IL CONSIGLIO:
Per essere davvero “giuste” ispiratevi a un look anni 70: un pantalone ampio o un jeans leggermente svasato sul fondo, una blusa in fantasia flowers e degli stivaletti con tacco a cubo o dei sandali con tacco grosso. Completerà l’outfit, una piccola borsa a tracolla e un paio di occhiali da sole dalla montatura maxi.

SOTTOVESTI VESTAGLIE PIGIAMI INTIMO CHIC FUORI DAL LETTO

SOTTOVESTI VESTAGLIE PIGIAMI INTIMO CHIC FUORI DAL LETTO

IL PIGIAMA
Le trendsetter amano le versioni più accese, magari in stampe floreali o astratte. Se invece non amate apparire, preferite dei modelli dai colori più delicati e in tessuti fluttuanti. Di giorno sostituiscono meravigliosamente il classico tailleur. Di sera diventa una divisa squisitamente elegante, specie se accompagnata da accessori de lux luccicanti.

♥♥♥♥ IL CONSIGLIO:
Non c’è dubbio, il nightwear si alza dal letto per essere indossato a tutte le ore. Di giorno, appoggiate sulle spalle, con non scialance un soprabito di bouclé che renda un tributo a madame cocò e completate il tutto con accessorio pastello. Di sera osate un look da diva con accessori over, dai mille bagliori o puntate su uno stile minimal, con ai piedi delle mules o delle ciabattine rasoterra, vero must di stagione.

L’ABITO SOTTOVESTE
La lingerie di sera è uno dei trend forti del momento. Scegliete un modello dalla linea scivolata se avete curve mediterranee, più sciancrato se invece siete più snelle. Via libera a sete, pizzi e spalline sottili senza remore per tutte. Protagonisti anche i merletti che danno un sapore vittoriano o giochi di trasparenze che creano uno stile vagamente anni 70.

♥♥♥♥ IL CONSIGLIO:
Indossate sempre l’abito sottoveste di sera, meglio se con una vestaglia, un kimono o un blazer maschile dai colori a contrasto con l’abito lingerie scelto. Cercate un effetto super chic a tutti i costi? Il nero è di sicuro il colore perfetto per il vostro capo spalla. Una clutch gioiello e dei sandali wow con tacco alto, saprà dare quel quid in più al vostro look.

 

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Mi sono appassionata a questo nuovo look, anche se per me lo considero un po’ troppo osé. Vorrei cercare di capire come si è evoluta la lingerie, nel corso del tempo. Cercherò di documentarmi meglio e magari di creare un nuovo post, sull’evoluzione che ha avuto l’intimo da giorno nella nostra vita.

 

  Post tratto da riviste femminili/ web

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P.S. Devo di nuovo scusarmi con le signore o le ragazze che mi hanno scritto in post precedenti. Mi avranno preso per maleducata. Purtroppo ho un problema con la mai che persistel. Appena sistemata (non so quando. Il tecnico non riesce a risolvermi il problema) vi risponderò subito.belle

Feb 23, 2017 - Cucina    Commenti disabilitati su CARNI CHE SI CUCINANO DA SOLE P. 1

CARNI CHE SI CUCINANO DA SOLE P. 1

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CARNI CHE SI CUCINANO DA SOLE P. 1

CARNI CHE SI CUCINANO DA SOLE P. 1

1-1La paura degli uomini di fronte all’energia creativa delle donne non ha mai trovato un’espressione più chiara e completa di questa: “per la donna, bambini, cucina, chiesa”.
Pearl Sydenstricker Buck, Alle mie figlie con amore, 1967

CARNI CHE SI CUCINANO DA SOLE P. 1

Brasati e stufati richiedono tempi lunghi. Ma il vantaggio è che li metti sul fuoco e… puoi dimenticartene!  Al limite pure stirare chiacchierando con un’amica.

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PUNTA DI PETTO BRASATA ALLA GRAPPA

Ricetta: Media Difficoltà  

 

Preparazione: 20 min.

Cottura: 2 ore

Calorie:  430g a porzione

CARNI CHE SI CUCINANO DA SOLE P. 1

CARNI CHE SI CUCINANO DA SOLE P. 1

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

1 kg. di punta di petto di vitello  1 mazzo di aromi misti    2 bicchierini di grappa 2 mestoli di brodo una decina di cipolline borettane 2 spicchi di aglio olio di oliva 200 g. di farina sale pepe

PREPARAZIONE

Lega la punta con spago da cucina.

Scalda tre cucchiai di olio in una casseruola che possa andare in forno e rosola la carne su tutti i lati. Bagnala con la grappa e lascia evaporare.

Unisci le cipolline sbucciate, l’aglio sbucciato e il brodo. Copri la carne con tutti gli aromi, insaporisci con una presa di sale e una macinata abbondante di pepe.

Scalda il forno a 180°.

Lavora la farina con l’acqua necessaria a formare un impasto della consistenza del pane. Forma un cordone e fallo aderire al bordo della casseruola. Chiudi con il coperchio e sigilla bene con il cordone di pasta.

Metti in forno e fai cuocere 2 ore.

Togli il coperchio sigillato, estrai la carne ed elimina lo spago e gli aromi. Servila tagliata a fette con i cipollotti.

POLLO STUFATO AL VINO BIANCO

Ricetta: Media Difficoltà  

Preparazione: 15 min.

Cottura: 1 ora

Calorie:  600g a porzione

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

1,2 kg. di pollo a pezzi  3 carote  150 g. di fave surgelate 10 finghi Champignon 2 costole di sedano  timo  1 bicchiere di vino bianco 8 piccole patate 8 cipollotti olio extravergine di oliva sale pepe

PREPARAZIONE

Accendi il forno a 180°.

Scalda quattro cucchiai di olio in una casseruola  e rosolaci il pollo 15 minuti su tutti i lati, fino a quando risulterà ben dorato. Spruzzalo con il vino, alza la fiamma e fai evaporare.

Trasferisci il pollo in una teglia da forno, aggiungi le patate lavate e sbucciate, insaporisci con sale e pepe e passa in forno 30 minuti.

CARNI CHE SI CUCINANO DA SOLE P. 1

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Togli la teglia dal forno (senza spegnerlo), aggiungi le carote e il sedano puliti e tagliati a tocchetti, i funghi divisi a metà, i cipollotti interi privati della parte verde, le fave surgelate. Rimetti in forno ancora 30 minuti, bagnando ogni tanto, se serve, con poca acqua calda.

Trasferisci il pollo su un piatto da portata, spolverizzalo con le foglioline di timo e servi.

 

LONZA DI MAIALE ALLE VERDURE

Ricetta: Difficile  

Preparazione: 10 min.

Cottura: 2 ore e 40 minuti

Calorie:  355g a porzione

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

500 g. di lonza di maiale  2 cipolle  una carota una zucchina 3 patate  1 cavolfiore piccolo  300 g. di pomodori pelati brodo 40 g. di burro sale pepe

PREPARAZIONE

Scola i pelati e spezzettali con una forchetta.

Pulisci carota, zucchina, cavolfiore e patate e tagliali a tocchetti.

Taglia la lonza a grossi dadii.

CARNI CHE SI CUCINANO DA SOLE P. 1

CARNI CHE SI CUCINANO DA SOLE P. 1

Fai soffriggere le cipolle tritate in una casseruola con 40 g. di burro.

Aggiungi la lonza e lasciala rosolare bene su tutti i lati. Regola di sale, insaporisci con il pepe e toglila dallla casseruola.

Nella stessa pentola in cui hai rosolato la carne, alterna strati di carne e di verdure. Chiudi ogni strato insaporendolo con sale e pepe: Bagna con 4 dl. di brodo caldo. Metti il coperchio e cuoci a fuoco bassissimo per 2 ore e 30 minuti, mescolando ogni tanto.

CARNI CHE SI CUCINANO DA SOLE P. 1

Vanity Consiglia

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LE PENTOLE

Per brasati e stufati non tutte le pentole vanno bene: le migliori sono quelle con il fondo pesante (perfette quelle in ghisa, piuttosto costose) che diffondono il calore in maniera costante: vanno bene anche quelle in coccio o antiaderenti. Preferisci quelle che puoi mettere direttamente nel forno (usale, l’importante è che non abbiano parti in plastica).

Pagina cucina CUCINA

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P.S. Devo di nuovo scusarmi con le signore o le ragazze che mi hanno scritto in post precedenti. Mi avranno preso per maleducata. Purtroppo ho un problema con la mai che persistel. Appena sistemata (non so quando. Il tecnico non riesce a risolvermi il problema) vi risponderò subito.belle

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Feb 10, 2017 - Fashion Vanity    1 Comment

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 30

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MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 30

 

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 30

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In tempi difficili, la moda è sempre scandalosa.elsa_schiaparelli_mini_top_hat

Elsa Schiaparelli

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 30

Lettera blob la fabbrica dei sogni

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Due stili particolari si contrappongono: Coco Chanel ed Elsa Schiapparelli.

Semplicità sartoriale abbinata al mondo classico orientale per Coco..

Elsa in contrapposizione propone una donna totalmente nuova con straripante dose di anticonformismo e all’insegna di una sfrenata creatività.

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 30

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 30

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 30

Coco abbandona lo stile austero e severo che la caratterizza per tutti gli anni 20. Pone l’accento su una semplicità sartoriale arricchita da gioielli sia veri sia falsi e trae la sua ispirazione classica dallo stile medioevale, bizantino e indiano.

Schiap, com’era soprannominata, per la precisione l’incorreggibile Schiap…

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 30

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crea una moda raffinata e stravagante, sempre in bilico tra moda e arte, con una ventata Surrealista.

Collabora con Jean Cocteau e Salvador Dalì. Dall’artista catalano trae lo spunto per uno dei capi che la fanno conoscere in tutto il globo, il famosissimo tailleur dalle labbra Patchwork.

Conosciutissimo è anche il tailleur con le tasche a cassetti sporgenti o il celebre abito con aragosta indossato da Wallis Simpson o con gli strappi.

Da non dimenticare dell’incorreggibile Schiap, la mantella in Rhodophone trasparente, tutti gli effetti trompe-d’oeil e i suoi accessori stravaganti.

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 30

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Dal cappello a scarpa rossa, i bottoni a forma di trapezisti, cavalli, liquerizie, farfalle, i guanti con le unghie dorate, le cerniere di plastica colorata, le borse di velluto nero a forma di telefono, fino al suo rosa shocking, sono solo alcune delle più bizzarre creazioni.
Dedicate a donne forti, ironiche ed estroverse, pronte a giocare con la propria femminilità.

La depressione economica che contraddistingue quegli anni porta la moda ad affiancare al tessuto quello naturale sintetico.

Come il Pvc, il Rayon, il Lastex, la viscosa, il lanital e il nylon, tessuti con costo minore, che però si adattano perfettamente all’esigenza della società di quegli anni.

Desiderosa di fare sport, amante dell’abbronzatura e che frequenta saloni di bellezza, ma al contempo desiderosa di una comodità giornaliera nel vestire.

In Francia un’altra stilista si affaccia di prepotenza nel mondo della sartoria.

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 30

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Madleine Vionnet, che rivoluziona l’abito attraverso l’applicazione di una geometria sartoriale di chiara ispirazione classica: l’uso costante di diagonali, quadrati, rettangoli, spirali e produce creazioni impeccabili, focalizzate in particolare sulla tecnica dello sbieco, che mirano a un unico ideale di bellezza, armonia e perfezione.
Di sua invenzione anche il Copyright, che identifica solo le opere originali grazie all’etichetta firmata e cucita su ogni capo.

Anche l’America più della stessa Europa, vive anni di grande sofferenza economica. La crisi di Wall Street è appena passata, lasciando nella nazione una diseguaglianza sociale molto appariscente. La ricchezza è concentrata nelle mani di poche persone, le illusioni e le speranze del resto della popolazione in particolare quella femminile è incarnata da uno strumento di comunicazione straordinario: il cinema.
Hollywood privilegia un’ideale femminile tenace, indipendente, dotato di fascino e glamour, pronto a sfoggiare armi di seduzione fatali, in totale contrasto al ruolo tradizionalista e materno della donna europea, chiusa nei regimi dittatoriali nazifascisti.

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 30

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 30

Le dive americane come Gloria Swanson, Marlene Dietrich, Greta Garbo, Joan Crawford, incarnano bellezze diverse e stili di vita da sogno. Jean Harlow, irresistibile musa dal capello biondo platino, seduce con celestiali abiti da sera in raso e satin, Katharine Hepburn veste la modernità attraverso cardigan, maglioni oversize, pantaloni in lino.

La Dietrich, la femme fatale per eccellenza, predilige abiti dal taglio maschile ma molto sensuali: tailleur strizzati in vita, gioielli vistosi, colli di volpe sulle spalle, capelli ondulati e labbra rosso fuoco. Gli abiti da sera rivelano un mood dal sapore romantico: lunghi e sofisticati, dalla vita ben segnata e fianchi drappeggiati, hanno la schiena nuda, adornata da una pioggia di fili di perle e stole in volpe, chiffon o velluto. A prova di sensualità.

FONTE: ‘Storia della moda XVIII-XX secolo’, Enrica Morina

➤ Nel Post successivo parleremo degli anni 40 del primo Novecento.

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Feb 2, 2017 - Fitness Sport Vanity    Commenti disabilitati su CORSA LENTA MEDIA VELOCE DIMAGRIAMO CORRENDO. ECCO COME FARE

CORSA LENTA MEDIA VELOCE DIMAGRIAMO CORRENDO. ECCO COME FARE

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CORSA LENTA MEDIA VELOCE DIMAGRIAMO CORRENDO. ECCO COME FARE

CORSA LENTA MEDIA VELOCE DIMAGRIAMO CORRENDO. ECCO COME FARE

Durante ogni allenamento, qualunque sia il tuo sport, ti senti distrutto perché in ogni allenamento devi andare oltre2-format1009 quello che sul momento ti sembra il tuo limite: tu cominci a correre, a scattare a calciare e dopo un po’ ti sembra di aver esaurito ogni energia, mentre hai solo esaurito quello che io chiamo “primo fiato”. A quel punto bisogna sforzarsi per superare la piccola crisi che sembra bloccarti, per arrivare al “secondo fiato”: che ovviamente arriva solo dopo qualche minuto di sofferenza. Quando l’allenatore dà lo stop senti il cuore che batte vertiginosamente, sembra che debba scoppiarti nel petto: devi riuscire a ricondurlo al suo ritmo normale in meno di due minuti; se non ci riesci è meglio che apri una tabaccheria o tenti di diventare Presidente del Consiglio: vuol dire che hai sbagliato mestiere.

Johan Cruijff

 

 

CORSA LENTA MEDIA VELOCE DIMAGRIAMO CORRENDO. ECCO COME FARE

Lettera blob adoro correre, mi rilassa tantissimo e libera la mia mente dai tanti problemi della vita quotidiana: Appena posso, anche in questo periodo invernale metto le scarpette e corro. Correre oltretutto ci aiuta a dimagrire. Il mio rapporto con lo specchio (la bilancia un po’ meno) negli ultimi anni è molto migliorato grazie al cosiddetto Jogging.

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Ma come dobbiamo correre: lentamente, a media velocità, o alla massima. Qual è la velocità ottimale da tenere. Questo piccolo post ci chiarirà a tutte/i alcuni di questi dubbi, almeno spero.

CORSA LENTA MEDIA VELOCE DIMAGRIAMO CORRENDO. ECCO COME FARE

CONCETTO BASE.

Un concetto fondamentale da tenere presente sia per i runner alle prime armi, come per quelli con più esperienza è che perdere grasso è diverso da bruciare grasso. Se vogliamo dimagrire, non basta bruciare i grassi: è fondamentale che noi bruciamo più calorie di quante assumiamo. Altra cosa importante da sapere è che, quando corriamo, il nostro organismo per produrre energia cinetica usa sia i carboidrati sia il grasso.

CORSA LENTA MEDIA VELOCE DIMAGRIAMO CORRENDO. ECCO COME FARE

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IL FATTORE IMPORTANTE: LA VELOCITA’

Il nostro fabbisogno calorico è proporzionale alla velocità e all’intensità dell’allenamento.  Se la nostra velocità di corsa è molto elevata, l’organismo userà la benzina chiamata più nobile, quella dei carboidrati. Invece tenendo un’andatura di corsa lenta e prolungata nel tempo i primi a essere utilizzati saranno i grassi. Sembrerebbe allora scontato che per dimagrire basta correre piano e a lungo. La realtà è un po’ differente.

 SPESA CALORICA.

Come detto prima, la chiave di tutto è che per dimagrire dobbiamo bruciare più calorie di quante assumiamo. Dà ciò deduciamo che più la nostra intensità di corsa è elevata, più calorie bruciamo. Che cosa vuol dire? Significa che per bruciare molte calorie bisogna correre ad alte velocità, circa all’80% della propria massima frequenza cardiaca. Ma per farlo bisogna anche essere allenati a dovere.

Proviamo con un esempio, Un atleta di alto livello è capace di correre 20 chilometri in 60 minuti, di conseguenza il suo consumo calorico è di circa 1200 calorie. Una neofita, o per meglio dire un amatore, come la sottoscritta, nei medesimi 60 minuti di chilometri ne percorre solo dieci o qualcosina di più con un consumo di 600 calorie, giusto la metà. Capiamo allora che per arrivare a pareggiare il consumo calorico dell’atleta di vertice, il runner alle prime armi o amatoriale dovrà correre per altri 60 minuti, per un totale quindi di due ore. In questo caso certamente vi sarà un maggiore utilizzo di acidi grassi.

 ALIMENTAZIONE & SPORT.

Altro concetto importante da tenere a mente quando iniziamo un percorso di allenamento con l’obiettivo di rimodellare il nostro fisico è che a una sana pratica sportiva deve essere abbinata un’adeguata alimentazione. Una giusta precisazione da fare è che i carboidrati assunti con l’alimentazione si trasformano in grasso solo se le riserve di carboidratisono al massimo.

IL SUDORE.

Altro mito da sfatare è che per dimagrire dobbiamo sudare molto.Il calo di peso importante che abbiamo subito dopo un allenamento è dovuto a un dimagrimento fittizio, legato soprattutto alla reidratazione. I chili persi durante una seduta di corsa ad alta sudorazione vanno reintegrati nel corso delle 24 ore successive perché la loro composizione è fatta di acqua, sali minerali e glicogeno, tutti elementi che devono essere riequilibrati al più presto nell’organismo. Per cercare di evitare un’eccessiva sudorazione; un piccolo consiglio è inutile coprirsi troppo durante l’allenamento perché, oltre ad un dimagrimento fittizio, l’elevata temperatura corporea ci renderà la corsa più faticosa.

COME ALLENARCI.

CORSA LENTA MEDIA VELOCE DIMAGRIAMO CORRENDO. ECCO COME FARE

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Per chi vuole iniziare a correre a scopo dimagrante, una prima dritta potrebbe essere quella di individuare la velocitàche ci consente di fare il maggior numero di chilometri in base alle nostre condizioni di forma. Non è detto, poi, che dobbiamo correre per tutto il tempo a disposizione, ma conoscere la nostra soglia ci può stimolare e aiutare.

 CORSA & CAMMINO.

Nei primi allenamenti, mentre siamo ancora in una fase di rodaggio con una capacità motoria molto esigua, la scelta migliore è certamente quella di alternare la corsa al cammino.

 INTERVALL TRAINING & FARTLEK.

La seconda opzione, dopo la prima fase di adattamento per riuscire ad allenarsi con maggiore intensità e quindi di conseguenza bruciare più calorie riguardano due tipologie di allenamento basati sul concetto di variazione della velocità e su distanze non troppo lunghe, quali 200/300/400 metri con recupero attivo di corsa lenta. Il fartlek e l’intervall training, ci permetteranno di migliorare sia la resistenza come la potenza aerobica senza stressare oltre misura il nostro organismo.

 CORSA MEDIA E VELOCE.

La terza tappa per la costruzione del nostro organismo trova origine nel fondo lento, cioè la velocità più bassa fra quelle che usiamo per allenarci con la quale bruciamo i grassi. Un neofita o amatore che riesce a correre per diversi minuti a velocità più elevate rispetto alla sua velocità “fondo lento” brucia più calorie nel singolo allenamento. Nell’ambito sportivo si tratta di sedute di allenamento a fondo medio e fondo veloce, due ritmi di corsa che sono più veloci rispetto al fondo lento dai 30 ai 40 secondi per i neofiti, mentre per gli atleti di alto livello si arriva sino a 50/60 secondi al km.

 

CORSA LENTA MEDIA VELOCE DIMAGRIAMO CORRENDO. ECCO COME FARE

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Per dimagrire con la corsa servono quindi poche idee ma chiare. Le riassumiamo di seguito:

 

POCHE IDEE, MA CHIARE.

♥♥  Noi bruciamo calorie con i grassi correndo piano, ma il consumo è molto di più con i carboidrati

se corriamo a velocità più elevate.

♥♥ L’abbondante sudorazione non è sinonimo di dimagrimento.

♥♥Il nostro obiettivo principale è trovare la velocità che ci permetta di allenarci di più, corsa o cammino secondo necessità.

♥♥Per migliorare la cilindrata del proprio motore, bisogna allenarsi con un certo criterio, cosìriusciremo a correre più forte e più a lungo.

♥♥ Una dieta equilibrata con un’alimentazione adeguata, sono fondamentali per raggiungere uno stato di forma ottimale. Chi mangia male fa più fatica per arrivare al peso ideale e rischia di vanificare gli sforzi dell’allenamento.

 

♥♥♥♥ Spero che con questo post parecchie di voi si appassionino alla corsa, cosa dire ancora… ci vediamo al parco o sulle piste.

 

Spunto post. Rivista Sportiva

 

 

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Gen 25, 2017 - Libri Vanity    Commenti disabilitati su MA TU MI VEDI GRASSA?-Diario di una donna complicata

MA TU MI VEDI GRASSA?-Diario di una donna complicata

 

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MA TU MI VEDI GRASSA?-Diario di una donna complicata

 

MA TU MI VEDI GRASSA?-Diario di una donna complicata

MA TU MI VEDI GRASSA?-Diario di una donna complicata

image_galleryMolto spesso noi donne siamo grasse, ma voi uomini siete pesanti, e per questo mettersi a dieta non basta.

Geppi Cucciari

MA TU MI VEDI GRASSA?-Diario di una donna complicata

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Lettera blob diversi giorni fa si chiacchierava tra amiche di classici problemi femminili. Dopo vari argomenti la nostra discussione è caduta sulla bilancia. Inavvertitamente la sottoscritta ha esclamato “penso di essere ingrassata, me ne accorgo perché alcune gonne fatico a indossarle”.

MA TU MI VEDI GRASSA?-Diario di una donna complicata

Conoscendo le girls, mi sono subito pentita di quanto detto, sapevo che lo sfottò era in agguato. Complici le vacanze natalizie, con il nostro consueto scambio di regali, la mia supposizione è diventata certezza.

Il loro cadeau portava la scritta:

A belle DALLA SUA AMICA JACKIE

Perplessa ho ringraziato, ma tra me e me mi domandavo, non conosco nessuna Jackie o Jacqueline o simile.
Inizio ad aprire il contenuto, molto ben contraffatto per non farmi capire: Subito mi accorgo che si tratta di un libro dal titolo inequivocabile.

MA TU MI VEDI GRASSA di Arabelle Weir.

Ovviamente sono stata al gioco ringraziandole calorosamente, non mancando però di punzecchiarle ogni tanto durante il nostro incontro.

Ma chi era Jackie?

A casa, ho posato il libro, con l’intenzione di leggerlo durante la serata: Presa da lavoro e faccende domestiche, non me ne sono più ricordata.

La sera, dopo aver bevuto la mia consueta tisana, messa la camicia da notte ero pronta a entrare tra le braccia di Morfeo.

Casualmente l’occhio si posa sul comò della stanza da letto.

Era lì che avevo posato il libro che mi era stato regalato. Distrattamente inizio a leggerlo

MA TU MI VEDI GRASSA?-Diario di una donna complicata

MA TU MI VEDI GRASSA?-Diario di una donna complicata

Ecco chi era Jackie!

È la protagonista del libro, precisamente:

Jacqueline Pane, 33 anni, single, altezza 1.65, taglia 44, per la precisione il sopra è una 44 e il sotto di solito una 46. Lavora per il più grande fornitore di computer d’Inghilterra, un’ottima posizione.

3 Gennaio

Jackie inizia a scrivere un nuovo diario, con alcune solenni promesse:

Diario nuovo vita nuova: “Voglio ricominciare da capo. Voglio avere un atteggiamento più positivo verso la vita. Voglio essere più magra, più brava in tutto, cominciare e portare a termine la nuova dieta cinese, fare un sacco di soldi extra scrivendo un manuale di autostima ecc. ecc.”.

Ma qual è il vero problema di Jackie, è lo stesso di molte altre donne, il vedersi grassa, nel suo caso addirittura enorme.

La scrittrice in alcuni casi esaspera questa situazione; Jackie in alcuni casi rasenta veramente la follia.

Ecco alcuni esempi:

Se le tengono aperta la porta dell’ascensore, pensa che lo facciano solo evitare di essere spiaccicati contro la parete dalla cicciona (lei ovviamente), se calpestando un tombino, fa rumore pensa che tutti in strada abbiano pensato che la colpa è sua perché pesa troppo, se il suo capo la convoca in ufficio e si complimenta per un lavoro fatto, bene è perché lei gli fa pena per la sua stazza… addirittura quando finalmente decide di rivolgersi a una psicologa si fa prendere dal panico perché la donna è grassa!

Pensieri che se ci analizziamo nel profondo, tutte, sperano in maniera non così esasperata abbiamo fatto.

Collegato al peso, non poteva mancare la cellulite, Jackie, condividiamo lo stesso pensiero.

Ecco cosa scrive sulla cellulite: “A volte vorrei poter condividere la tirannia della cellulite…Io ce l’ho fino ai piedi e sono certa che si stia diffondendo anche sul davanti…chissà se è come la muffa: più ce n’è più cresce”. Sul sedere e sul seno di strane dimensioni: “Le mie chiappe hanno decisamente una mente tutta loro, e quella mensola ha uno spirito del tutto indipendente”.

Anche qui alzi la mano chi non ha fatto gli stessi ragionamenti (come sempre meno catastrofici) davanti allo specchio che implacabilmente ci guarda.

La sua vita sentimentale?

Anche quella è limitata dalle sue continue paure e angosce.

Quando Andy suo collega di lavoro, la invita finalmente a uscire, lei trova il modo di svenire durante l’appuntamento.

MA TU MI VEDI GRASSA?-Diario di una donna complicata

MA TU MI VEDI GRASSA?-Diario di una donna complicata

Un incontro che Jackie si era più volte visualizzata nella sua mente. I drammi perché non entra più in gonne e vestiti. Decisa allora digiuna, sino al giorno fatidico ma complice la debolezza e una guaina contenitiva troppo stretta, per entrare in quel vestito, preso apposta una taglia in meno… Il risultato: esilarante; Jackie si ritrova la mattina nel proprio letto, senza sapere come e perché. Una caterva di domande la assilla, l’unica cosa di cui è certa è di evitare in tutti modi Andy sul luogo di lavoro, inventando stratagemmi folli e inconsueti al tempo stesso.

Situazioni che sotto sotto ognuna di noi vive o ha vissuto. In fin dei conti quali sono le differenze tra una guaina contenitiva e capi Body Shaper per curvy (capito belle).

Come detto all’inizio per cercare di guadagnare qualche soldino extra Jackie tenta di scrivere un Manuale di Autostima femminile.

Le sue paure e insicurezze, riaffiorano anche qua, ecco cosa scrive su come presentarsi a un colloquio di lavoro:

“Non preoccupatevi, ragazze…tutte pensiamo che le nostre prospettive di lavoro dipendano dalla misura del nostro sedere…ora calmatevi e affrontate questa paura ragionevolmente e razionalmente…qualcuno davvero non vi darà un lavoro perché avete il sedere grosso?”

Non parliamo poi di quanto fa lei stessa sul lavoro, per cercare di non mostrare il suo enorme sedere (così lei si vede). Rasenta o resta appoggiata al muro tenendo sempre le sue estremità ben appoggiate alla parete, oppure quando è in riunione, con la scusa di prendere appunti esce sempre per ultima dalla stanza.

Questi sono alcuni piccoli accenni a “MA TU MI VEDI GRASSA”: Ringrazio le amiche che in alcuni casi hanno fatto centro (mi conoscono). Chiudo con una frase che tutte alla fine come Jackie abbiamo detto:

MA TU MI VEDI GRASSA?

“Se rispondi, di si piango. Se rispondi di no, non ti credo.”

MA TU MI VEDI GRASSA?-Diario di una donna complicata

 

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I consigli di belle (divertentissimo)

Gen 12, 2017 - News Vanity    Commenti disabilitati su MA CHE GIORNATA–PILLOLE DI VITA QUOTIDIANA P.1

MA CHE GIORNATA–PILLOLE DI VITA QUOTIDIANA P.1

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MA CHE GIORNATA–PILLOLE DI VITA QUOTIDIANA P.1

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photoIl numero uno della radice di tutte le malattie, come sappiamo, è lo stress.

Marianne Williamson

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Lettera blob piccoli problemi costellano le nostre giornate. Incidenti domestici, piccoli ritardi o scaramucce familiari. Trascurabili se presi singolarmente insopportabili tutti insieme. Le nostre esistenze spesso sono un continuo percorso ad ostacoli. Come sopravvivere in questa giungla… pazienza e ironia. Doti che non mancano a nessuna di noi.

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Ore 08.15

Figli usciti, marito pronto, colazione fatta. Posso finalmente vestirmi, solo venti minuti per prepararmi e correre in ufficio.

Eterno dilemma femminile, come mi vesto?

Apro la finestra, che freddo; camicia da notte e vestaglia, in pieno inverno cosa speravo?

Ho deciso metto la gonna, inizia come sempre un’estenuante ricerca del collant ok. Il primo, sembra vada bene… ma alla fine il maledetto alluce con la solita smagliatura è lì ad attendermi. Non demordo, ne provo ancora, al terzo affranta sto per arrendermi e mi maledico.

Cretina, perché non li controlli mai, o almeno preparati la sera cosa indossare!

MA CHE GIORNATA–PILLOLE DI VITA QUOTIDIANA P.1

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La sera… tra figli marito cena e pulizie varie, ho giusto il tempo di fare una doccia prima di andare a dormire altro che controllare collant e biancheria intima.

Ne scovo un paio, lì in un angolo, soli soletti, apparentemente sembrano buoni. Speranzosa e ripromettendomi di fare nel week end il controllo delle calze, inizio a indossarli, prima una poi l’altra gamba. Salva!!! Sono Ok.

In fretta su la gonna, camicia bianca, quella con le ruches, penso tra me e me. Ok, facciamo quella inizia la ricerca. Dopo aver rivoltato cassetti e armadio inutilmente, la vedo che mi saluta dal cesto della biancheria da lavare.

Ora mi ricordo, l’avevo indossata sabato a quella cena, appena rientrata mi ero ripromessa di lavarla il giorno seguente, ma poi come sempre mi sono dimenticata.

Altre maledizioni a me stessa, al tempo stesso mi riprometto (l’ennesima promessa) di tenere un taccuino per i lavori domestici.

MA CHE GIORNATA–PILLOLE DI VITA QUOTIDIANA P.1

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Sconsolata ne prendo una classica bianca dall’armadio, mi guardo allo specchio… il risultato, sono vestita come ieri, uffa e ancora uffa.

Delusa, metto il giacchino, mi trucco, infilo scarpe cappotto ed esco. Almeno spero, dove sono le chiavi della macchina, la borsa.

Si potrebbe aprire un trattato, tra borsa e donna, penso che mi capiate care Amiche.

Tutte le sere, io metto le chiavi dell’auto in un angolo nella borsa, per ritrovarmi la mattina a cercarle, o sul pianerottolo di casa o in strada. Per me lo fanno apposta, la notte si muovono ed io inizio la giornata mostrando a tutti il contenuto della mia bag.

MA CHE GIORNATA–PILLOLE DI VITA QUOTIDIANA P.1

MA CHE GIORNATA–PILLOLE DI VITA QUOTIDIANA P.1

Le maledette, sempre in fondo finiscono!

Alla fine, finalmente parto. Ultimamente, m’identifico sempre più spesso con la pubblicità di quella donna che indossa una gonna marrone in pelle (bella!!!), che evita incidenti solo grazie alla macchina dotata di sensori antincidente.  (questo è lo spot). Spero che abbiate capito quale intendo.

Trafelata arrivo in ufficio. Vedo le altre, come sempre tutte perfettine e in ordine, come fanno? Sono solo le 9 del mattino ed io sembro già uscita da molte ore.

In ufficio, sono giornate molto intense, sono assorbita totalmente dal lavoro.

ORE 15.00

Squilla il cellulare, “CASA”. Titubante rispondo di sicuro un problema. Mia figlia con voce flebile

“Mamy ho dimenticato a scuola il libro di latino, domani avrò la verifica”.

La voglia di mandarla a quel paese è tanta, ma mi trattengo.

“Come hai dimenticato il libro, non avevi le traduzioni da fare per prepararti al compito”.

“Sì, ora cosa faccio? “

“Telefona alla Francy e fattele dettare o spedire”.

Penso di aver risolto, riprendo il lavoro.

MA CHE GIORNATA–PILLOLE DI VITA QUOTIDIANA P.1

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Risuona il cellulare

“Mamy, Francy è a nuoto?”

Prova con qualche altra compagna le dico. Mi elenca gli impegni delle altre amiche, sono tutte fuori.

“Cosa faccio”.

“Sto lavorando, ho un progetto urgente da consegnare” le dico “ora non ho tempo”.

Piangendo mi chiude la telefonata.

Tento di lavorare, ma i rimorsi mi assillano. Sì è un po’ distratta la piccola, però s’impegna; ora è disperata. Che faccio.

Prendo la Cara Vecchia Agenda, cerco il numero delle mamme di alcune sue compagne. Provo e riprovo, alla fine la mamma di Grace mi risponde. Ora conosco tutti i suoi dolori e doloretti, ma ho le traduzioni.

Orgogliosa richiamo mia figlia.

“Tesoro, ho le traduzioni”

Con aria e fare disinteressato.

“Non servono più Mamy, Francy è rientrata prime e me le ha spedite tutte, con anche le correzioni.”

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Penso, la prossima volta non mi freghi più, ma sai benissimo che ci ricascherai di nuovo.

Ore19.00

Finalmente sotto casa con le borse della spesa. Stanca, provata ma soddisfatta, per aver fatto tutto in tempo. Inizia la ricerca parcheggio… (continua)

Post create grazie alle amiche con spunto da Rivista femminile

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Gen 4, 2017 - Benessere e Salute    1 Comment

10 CIBI PER DIMAGRIRE IN SALUTE

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10 CIBI PER DIMAGRIRE IN SALUTE

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185052087-cbe0a511-d36b-4a99-8995-a8e7e7b7fcd1Penso a tutte quelle donne sul Titanic che hanno detto, ‘No, grazie’ al carrello dei dolci. E per che cosa ?!

Erma Bombeck

10 CIBI PER DIMAGRIRE IN SALUTE

belle631

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Lettera blob come tutte, penso che anche voi Care Amiche, siate, se non in perenne lotta con la bilancia, in rapporti non proprio amichevoli. Navigando in rete ho trovato questo post che propone alcuni cibi che potrebbero aiutarci in questa incessante lotta.

 

10 CIBI PER DIMAGRIRE IN SALUTE

Pomodoro: il miglior antiossidante naturale

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Indispensabile nella dieta mediterranea il pomodoro è ricco di vitamine e sali minerali. Accelera il nostro metabolismo ed ha proprietà digestive e diuretiche. Grazie alla presenza del licopene, il pomodoro ètra i cibi antiossidanti per eccellenza.

Anguria: appaga gusto e vista

L’anguria contiene il 92% di acqua e nonostante la sua dolcezza contiene pochi zuccheri e quindi poche calorie. Frutto depurativo per eccellenza è indicato per combattere la ritenzione idrica ed è molto utilizzata nelle diete dimagranti perché dà un senso di sazietà.

Cipolla bianca: antiossidante e depurativa

La cipolla bianca possiede proprietà depurative e antiossidanti. Aiuta a combattere la cellulite e la ritenzione idrica grazie alle sue vitamine e sali minerali. E’ un potente antibiotico presente in natura ed è ricca di minerali come ferro, fosforo, magnesio, calcio manganese e di vitamine A, B1, B2, C e E.

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Tè verde: riduce la stanchezza

Il tè verde grazie alle sue proprietà stimola il metabolismo, riduce la stanchezza e in più facilita la termogenesi, cioè l’utilizzo dei grassi per produrre energia. Contiene sostanze che hanno proprietà diuretiche come la teofilina e la teobromina. Consumare tè verde la mattina o durante la giornata è un’abitudine salutare e utile per stare bene.

Ananas: drenante e digestivo

L’ananas ha poche calorie ed essendo ricco di acqua può favorire l’eliminazione dei liquidi. Grazie alla bromelina facilita la digestione delle proteine più complesse. E’ possibile consumare questo frutto sotto forma di centrifugato per apprezzarne al meglio il suo succo.

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Il pompelmo rosa: meno ritenzione e meno fame nervosa

Il pompelmo, ricco di vitamina C, aiuta a combattere la ritenzione idrica e la cellulite. Grazie alle sue proprietà depura il fegato e abassa il colesterolo. Un alimento sempre a portata di mano che contribuisce anche ad innalzare le difese immunitarie.

Mele rosse: depurative e digestive

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Le mele contengono la pectina, una sostanza in grado depurare il nostro organismo da tutte le sostanze tossiche. Le mele rosse sono ricche di proprietà: fanno bene al cuore, sono antiossidanti e digestive, grazie alla presenza delle fibre. Dose consigliata: due mele rosse al giorno.

Peperoncino: stimola il metabolismo e facilita la digestione

Il peperoncino piccante è uno dei migliori rimedi naturali per dimagrire. Facilita infatti la digestione ed accelera il metabolismo, aiutando il nostro corpo a bruciare maggiori quantità di grasso. Inoltre è ricco di vitamina A, Beta Carotene e vitamina C. Ha proprietà antiossidanti ed aiuta la pelle a mantenersi giovane.

Zenzero: limita lo stimolo della fame

Lo zenzero è un’erba drenante e depurativa. Accelera il metabolismo e soprattutto aumenta il senso di sazietà. Un consiglio? Preparate una tisana allo zenzero, da gustare la sera: è digestiva ed antisettica. Un vero toccasana.

Sedano: contrasta la ritenzione idrica

Il sedano ha un basso apporto calorico ed un elevato potere diuretico. E’ inoltre ricco di vitamina A, C ed E, le vitamine antiossidanti per eccellenza. Da gustare crudo, fresco o frullato, è un ottimo alleato anche nella lotta ai trigliceridi e al colesterolo.

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Dic 28, 2016 - Fashion Vanity    Commenti disabilitati su SCOLLATURA E PUSH-UP ADDIO MOSTRIAMO LE GAMBE

SCOLLATURA E PUSH-UP ADDIO MOSTRIAMO LE GAMBE

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ritarudner2011palmspringsinternationaltrom3uccqj6lAlcune persone pensano che avere grandi seni rende una donna stupida. In realtà, è tutto il contrario: una donna con grandi seni rende gli uomini stupidi.

Rita Rudner

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Lettera blob gli stilisti (quasi tutti), oggi propongono alla donna un nuovo tipo di femminilità. Dopo anni e anni di sovraesposizione di scollature più o meno vertiginose, nelle ultime sfilate hanno cambiato decisamente indirizzo, ponendo le loro attenzioni su gambe, spalle e addome.

belle631

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SCOLLATURA E PUSH-UP ADDIO MOSTRIAMO LE GAMBE

Come sempre i creativi rivoluzionano le nostre vite?

La risposta è sì.

SCOLLATURA E PUSH-UP ADDIO MOSTRIAMO LE GAMBE

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Abbandonano l’idea della donna prosperosa ed esuberante, per passare a femmine ricche sì di trasparenze pizzi e ricami, il tutto però declinato al naturale, senza l’esasperazione di push o guêpière, lingerie atte a evidenziare i nostri decolleté.

In particolare secondo la bibbia della Moda Vogue si concentrano sulle nostre gambe. Le ultime passerelle internazionali hanno proposto modelle con ampi stacchi di gambe, sia nei classici abiti da sera, sia in gonne o completi portabili anche durante la giornata.

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Questo cambio di tendenza è dovuto alla crisi del Push-up?

Le donne oggi preferiscono reggiseni morbidi avvolgenti e comodi?

Proviamo con alcuni esempi ad analizzare quest’annosa questione che ci riguarda:

è innegabile, come le stesse aziende d’intimo nelle loro produzioni si stiano sempre più allontanando dall’idea del seno prorompente, niente più seni strizzati e alzati in modo innaturale.

Come sono lontani i tempi, quando l’immagine di Eva Herzigova e del suo Wonder Bra campeggiava su tutti i manifesti pubblicitari.

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Soltanto le solite presenzialiste televisive non rinunciano a esaltare il loro scollo esuberante, frutto nella maggior parte dei casi d’interventi in parte riusciti.

Anche le star d’Oltreoceano sembrano adeguarsi a questo nuovo Io femminile.

Sugli ultimi Red Carpet si sono visti ricami, pizzi, trasparenze che favoriscono una naturalezza nelle forme, senza l’uso della lingerie.

Se vogliamo essere più precise sullo Star System, potremmo dividerlo in due categorie.

 

PUSH-UP SI’ – PUSH-UP NO (Ovvero il rapporto con la scollatura)

PUSH-UP SI’: rappresenta le donne prosperose ed esuberanti o dal seno esposto (Emily Ratajkowski, Kim Kardashian, Irina Shayk.)

PUSH-UP NO: Caste e coperte (Beyoncé, Alicia Vikander, Keira Knightley)

Secondo i dettami di Vogue, le prime sono destinate a soccombere, non perché le donne dal seno prorompente non siano più di moda. Non è più di moda esporlo, mostrarlo renderlo protagonista degli outfit.

Questa potrebbe essere la conclusione di questo piccolo excursus sulla nostra biancheria intima.

SCOLLATURA E PUSH-UP ADDIO MOSTRIAMO LE GAMBE

PILLOLE DI SENO

SCOLLATURA E PUSH-UP ADDIO MOSTRIAMO LE GAMBE

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Facendo un discorso più o meno storico, possiamo vedere che i nostri seni hanno passato le più svariate tendenze. Rigonfiandosi o riducendosi secondo il periodo.

Costretti in bustini rigidi durante l’epoca rinascimentale, piccoli nella nobiltà del settecento per distinguersi da quello prosperoso tipico delle balie.

Passando al secolo scorso il seno rigoglioso è simbolo di sensualità per le star del dopoguerra e di fertilità per il classico angelo del focolare che riempiva le pubblicità per gli elettrodomestici con il suo classico vitino da vespa e i gonnelloni.

Negli anni 60 Twiggy con il suo seno acerbo iniziava i primi rigurgiti di una nuova donna decisa a un suo profondo cambiamento e a una sua autodeterminazione.

Gli anni 80 come detto prima segnano l’arrivo del Wonder Bra, il reggiseno imbottito. Il profilo del seno contemporaneo, che passa da una forma conica a una sferica inseguita dalle donne anche a colpi di bisturi. Ansiose di una quarta o anche più per sfoggiare scollature più che generose. Oggi secondo Vogue tutto questo è superato. Possiamo riassumere il tutto così: dalla quarta è meglio tornare a una terza media.

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E PER CHI AMA LA SCOLLATURA?

Non è la sua fine, forse è la fine del push-up. Le star come Jennifer Lawrence ci mostrano il loro decolleté nudo, senza alcun sostegno di push-up o simili. Il cleavage non deve essere innaturalmente stretto. La fessura fra i seni o non si espone oppure si fa senza stringerla? Una sensualità comoda potremmo tradurre il tutto così.

Allora donne e ragazze, sono le gambe e lo spacco nella gonna quello che deve essere messo in risalto, con un prezioso ed elegante gioco di vedo e non vedo (spalle addome). Per mostrarsi, ma anche solo per camminare, per sentirci più donne e con un pizzico di tipica civetteria femminili anche divine:

SCOLLATURA E PUSH-UP ADDIO MOSTRIAMO LE GAMBE

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Alla fine di questo excursus sulle tette, diciamo che è così che vuole la moda, che però è mobile come la donna.

 

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P.S. Voglio scusarmi con le signore o le ragazze che mi hanno scritto in post precedenti. Mi avranno preso per maleducata. Purtroppo ho un problema con la mail. Appena sistemata (non so quando. Il tecnico non riesce a risolvermi il problema) vi risponderò subito.belle

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