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Dic 6, 2017 - News Vanity    Commenti disabilitati su SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

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SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

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Oriana-Fallaci“La rivoluzione più grande è, in un paese, quella che cambia le donne e il loro sistema di vita. Non si può fare la rivoluzione senza le donne. Forse le donne sono fisicamente più deboli ma moralmente hanno una forza cento volte più grande.”

Oriana Fallaci

SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

Chiacchierando una sera in compagnia, mi accaloravo più di altre a difendere le donne

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da alcuni pregiudizi tipicamente maschili. La disputa in particolare tra me e il marito della Ludo si stava sempre più innalzando, sia in termine di decibel, sia a rischio colluttazione. Il resto della compagnia per fortuna via via ci ha distolto dalla nostra vivace contesa.

Da brava Signora mi sono scusata sia con il marito, sia con gli altri per questa mia mancanza di stile. Lo stesso ha fatto lui.

Ritornando verso casa ero in macchina proprio con Ludo e suo marito. Ovviamente abbiamo parlato di tutt’altro. Arrivata, scendo e li saluto. Bacio lei e stringo in modo amichevole la mano al marito, che con mia sorpresa mi dice:

“CIAO SUFFRAGETTA”.

Mentre mi spogliavo per indossare la camicia da notte, questa parola mi ronzava continuamente in testa. Prima di addormentarmi, decido domani… ne devo sapere di più! Qualcosa so, ma voglio approfondire, poi… sono caduta tra le braccia di Morfeo.

CHI ERANO LE SUFFRAGETTE?

Donne che hanno permesso a tutte noi, grazie alle loro lotte, alla loro partecipazione civile, di avere dei diritti inalienabili, come quello di voto.

SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

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Le abbiamo immaginate a lungo e ingenuamente come nel film ”Mary Poppins”, un gruppo sparuto di gentili borghesi che bevono Tè e sfilano gioiose dentro le loro camicette bianche impreziosite con fiori freschi e fasce di seta sul petto.

Niente di più falso, erano un piccolo esercito armato di operaie. Pronte a sabotare le loro città, a infrangere vetrine a colpi di pietra e a collocare anche bombe. Questa è la vera storia del movimento delle suffragette “, che la stampa dell’epoca si guardò bene dal raccontare, e ancora oggi per la scuola è un argomento molto ostico da affrontare.

Emmeline Pankhurst SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

Emmeline Pankhurst SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

Tutte, sempre a fianco di Emmeline Pankhurst, la fondatrice del movimento: Donna carismatica e ricercata a capo della Women’s Social and Political Union. Solidali e militanti le suffragette combatterono per i loro diritti e per il diritto al voto. Completamente ignorate dai giornali, che temevano la censura governativa e i relativi strali, dai politici che le ritenevano inette e instabili. Decidono unite di passare alle maniere forti. Boicottaggio delle linee telegrafiche, pietre contro le vetrine, bombe in esercizi governativi (ma rigorosamente vuoti), sciopero della fame. Tutto è lecito per la causa. Dare alle donne nuovi diritti, e permettere alle stesse di uscire da quel limbo che la società le confinava. Diritto all’eguaglianza, a un pari salario, fine alle molestie sessuali cui erano continuamente sottoposte. Tutte queste rivendicazioni scossero l’opinione pubblica d’inizio secolo. La repressione fu durissima, furono picchiate, imprigionate e sottoposte a continue vessazioni.

Famoso, il caso di Emily   Davison, che per attirare l’attenzione, non esitò a gettarsi sotto il cavallo del Re Giorgio V per guadagnare l’attenzione dei media.

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Emily Davison, che per attirare l’attenzione, non esitò a gettarsi sotto il cavallo del Re Giorgio V SIAMO TUTTE SUFFRAGETTE?

 

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Donne ordinarie che hanno incarnato l’avanguardia del cambiamento in grembiule o gonne lunghe. Dopo anni di campagne pacifiche che però sono costate morte e violenza, il continuare a ripetersi di promesse mai mantenute, il movimento adotta una scelta violenta, sempre però in maniera femminile, senza cercare di provocare morti inutili. Le loro bombe sono messe in sedi di rappresentanza, ma rigorosamente vuote. Questa violenza o pseudo violenza, dove ci ha portate? Alcuni esempi, il diritto al voto in Gran Bretagna data 1918 (in maniera incompiuta). Da noi ben ventisei anni dopo. In Arabia Saudita 2015. Penso però che se tutte noi, viviamo in una società un po’ più paritaria, un enorme grazie, lo dobbiamo rendere a queste signore o signorine.

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Suffragette’s Style

Il viola rappresentava la lealtà e la dignità, il bianco la purezza e il verde la speranza. Le militanti erano invitate a vestire di quei colori “come un dovere e un privilegio”.

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Le suffragette lo sapevano, moda, femminismo e politica sono sempre stati temi caldi. Queste donne, hanno assecondato la strategia del rovesciamento, anziché usare quella del rifiuto. Cambiare non cambiando la moda e i suoi ideali di femminilità, anzi conformandosi a questi. Combattevano lo stereotipo della donna forte nei panni maschili che spesso era rappresentata all’epoca, preservando la loro immagine di femminilità ed eleganza, nonostante le lotte.

Fecero di tutto per mantenere il loro appeal femminile agli occhi dei media e attraverso il giornale Votes for Women, sceglievano anche la paletta dei colori cui i loro abiti avrebbero dovuto ispirarsi.

Suffragette oggi?

Pensiamo alle manifestanti di oggi, ai movimenti femminili

e ci rendiamo conto di quanto sia cambiato rispetto alla filosofia delle Suffragette. Ora si manifesta a seno nudo, come fanno le Femen. Oppure ci sono le Pussy Riot, il movimento femminista russo, che lotta in anonimato, dietro bataclava colorati.

Non sarebbe bello manifestare, come hanno fatto le Suffragette, indossando i nostri abiti di donne di sempre, quelli che usiamo tutti i giorni?

Le Suffragette insegnano, ancora fanno storia, non è come ci vestiamo o spogliamo che fa la differenza: sono le idee e le motivazioni per supportarle, quelle che contano.

 

P.S. Al marito di Ludo

Non so se intendevi offendermi o farmi un complimento. Ti voglio comunque ringraziare per avermi paragonata a queste donne.

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Mar 23, 2017 - Libri Vanity    Commenti disabilitati su MADAME CAMPAN PREMIERE FEMME DE CHAMBRE DE LA REINE

MADAME CAMPAN PREMIERE FEMME DE CHAMBRE DE LA REINE

 

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MADAME CAMPAN PREMIERE FEMME DE CHAMBRE DE LA REINE

MADAME CAMPAN PREMIERE FEMME DE CHAMBRE DE LA REINE

 

 

23sbqyoÈ un piacere per me poter affidare a queste memorie la verità su due qualità stimabili che la regina possedeva in sommo grado: la sobrietà e il riserbo. La regina mangiava abitualmente pollame arrosto e bollito e beveva solo acqua. Aveva un gusto particolare soltanto per il caffè del mattino e per una qualità di pane al quale era stata abituata durante la sua infanzia a Vienna.

Madame Campan

MADAME CAMPAN PREMIERE FEMME DE CHAMBRE DE LA REINE

Lettera blob la Francia: così ricca di Re e Regine, ha sempre solleticato la fantasia e il mio interesse sin da piccola.

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Prima, colpita dalla moda.

Una moda caratterizzata dalle numerose sottogonne che grazie all’aiuto di un guardinfante e successivamente dei panier davano volume alla gonna o all’abito principale. Corsetti spesso rigidissimi, a grosso rischio svenimento (ogni tanto capitava) realizzati con stecche di osso di balena e successivamente d’acciaio,  avevano però il pregio di rendere molto femminile la figura creando anche un sottilissimo vitino. Il tutto sormontato da acconciature e parrucche originalissime, che penso richiedessero una certa abilità ed esperienza nell’indossarle.

Ovviamente, sono stata diverse volte a Parigi. Lì tra i giardini di Tuileriers o a Versailles, mi sentivo immersa in quell’epoca. Sventolando con fare civettuolo un ventaglio immaginavo me stessa, come una dama sfarzosamente vestita che camminava con la corte della Regina, tra la brezza e i sapori della Parigi di quegli anni. Sempre attenta a che non si sporcasse la gonna o che da una pettorina un po’ troppo aperta, non spuntasse un malizioso seno.

Conoscendo piano piano la storia dei reali francesi, due personaggi fra loro molto diversi, hanno attirato la mia attenzione. Uno maschile, il famoso Re Sole che mi ha portata tante volte a Versailles a visitare la sua famosa reggia.

L’altro femminile, vissuta in epoca più recente a Luigi, sempre nei medesimi luoghi, ma cui la sorte ha riservato un destino atroce, la famosa Regina Sfortunata, in altre parole Maria Antonietta.

Di Lei non ho perso un libro o un film o trasmissioni storiche che la riguardassero. Un nuovo capitolo per conoscerla, da un’altra prospettiva mi è stato fornito dal libro “LA VITA SEGRETA DI MARIA ANTONIETTA”. Qui la regina o meglio l’Austriaca, come il popolo la chiamava in tono dispregiativo, è raccontata, non in prima persona, ma attraverso gli occhi di una donna del suo tempo, Madame Campan. Spicca leggendo le pagine, una descrizione a tratti minuziosa e quasi maniacale delle varie fasi in cui era contraddistinta la vita della Regina. Una cronaca al femminile della cosiddetta corte, scritta con stile arguto, ricca di aneddoti e di preziose annotazioni.

MADAME CAMPAN PREMIERE FEMME DE CHAMBRE DE LA REINE

MA CHI ERA MADAME CAMPAN

Entrata giovanissima come lettrice a servizio delle principesse figlie di Luigi XV, Jeanne Louise Henriette Genet (questo il suo nome prima del matrimonio con il signor Campan) passò poi a servizio della giovanissima Maria Antonietta quando, solo quindicenne, fu unita in matrimonio al futuro Luigi XVI. Il suo incarico a corte era quello di  “prémiere femme de chambre” ovvero “prima cameriera”: Oggi la si può considerare quella che noi definiremmo una segretaria personale o una prima assistente.

MADAME CAMPAN PREMIERE FEMME DE CHAMBRE DE LA REINE

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Sembra strano, ma i compiti più strettamente servili potevano essere svolti solo da coloro che erano nobili per nascita. Madame Campan, per quanto colta, non lo era. Solo i nobili erano considerati tanto affidabili da poter essere costantemente vicini ai sovrani. Uno dei tanti paradossi: solo una donna veramente nobile poteva svuotare il vaso da notte di Maria Antonietta!

Madame Campan non possiamo considerarla come una voce oggettiva. Difende in modo netto la sua Regina. La regina che lei servì fedelmente, fino a correre il rischio di venire uccisa durante l’attacco alle Tuileries a cui seguì l’arresto dei sovrani.  Nonostante la chiara parzialità e il tentativo di mostrare i regnanti che la protessero sotto una luce totalmente favorevole, i veri caratteri degli illustri personaggi descritti emergono con forza attraverso le righe da Lei vergate.

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Il 16 maggio 1770, a Versailles,

in un clima di fiabesca magnificenza, si celebrava il matrimonio di Luigi Augusto, futuro sovrano di Francia, con la quindicenne arciduchessa Maria Antonietta Giuseppina Giovanna d’Austria. Divenuta regina di Francia in un tempo quanto mai delicato e ricco di scandali e storie bizzarre che piano piano la porteranno verso il suo tragico destino.

MADAME CAMPAN PREMIERE FEMME DE CHAMBRE DE LA REINE

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Qui vediamo attraverso gli scritti di Madame Campan una Maria Antonietta giovanissima e quasi totalmente intollerante verso l’etichetta (Video Vestizione, come darle torto), che si beffa delle antiquate usanze borboniche, da tempo superate nella più moderna corte austriaca. Una ragazza vivace, ribelle che cercò di sfuggire il più possibile al noioso consorte, un giovane timido e più affascinato dai lavoretti di ferramenta, ai quali si dedicava per passatempo, che alle grazie della giovane moglie.
Veniamo a conoscenza dei mille intrighi dei cortigiani, che cercarono di allontanare i due sovrani nella speranza di un divorzio, tanto che per anni il matrimonio non fu consumato. Con il passare dei giorni la calunnia e il discredito furono tessuti come un’enorme ragnatela intorno alla sua figura. Venne riversato sulla piccola regina austriaca le colpe di una nobiltà troppo attaccata ai propri privilegi.
Madame Campan descrive la sua regina come una donna poco furba e con una preparazione inadeguata ad affrontare il difficile compito affidatole, che cercò appoggio in figure che invece la sfruttarono per il suo disperato desiderio di approvazione. Una di queste fu la duchessa di Polignac, una donna di nobiltà modesta che riuscì a manovrare a suo favore l’assegnazione di molte cariche importanti, o l’abate Vermond, il consigliere affidatole dalla madre Maria Teresa d’Austria, che la indusse spesso a commettere errori che le furono fatali.

La Campan con i suoi scritti ci fa scoprire come la monarchia assolutista fosse ormai destinata a un crollo inevitabile. Attraverso le sue parole ci mostra i sovrani assolutamente impreparati a trattare con il popolo, anzi per loro era impensabile, ancora prima che inaccettabile. Il sovrano poteva solo “concedere”, dimostrarsi caritatevole, dare dall’alto. La nobiltà era anch’essa una casta che si considerava completamente separata dal resto dei francesi. La Regina e il suo consorte, si comportavano come gli abitanti di una favola, totalmente avulsi dalla realtà, incapaci persino di riconoscere coloro che tra le file della nobiltà tramavano contro di loro. I principali cospiratori furono i principi d’Orleans, da sempre interessati al trono (riuscendovi dopo il periodo Naspoleonico).

MADAME CAMPAN PREMIERE FEMME DE CHAMBRE DE LA REINE

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Madame Campan sembra far capire che la rivoluzione sia piombata sui due sovrani come un incubo inaspettato, distruggendo con una realtà violenta e inarrestabile il sogno di due adulti-bambini, totalmente indifesi.
Dal loro punto di vista quanto accadde fu imprevedibile e impossibile da evitare. In modo fulmineo e all’improvviso l’orrore dilagò attorno ai sovrani. Di colpo si trovarono circondati da folle inferocite che assalivano i nobili, li impiccavano e poi ne portavano le teste in corteo. Si sentirono di colpo impotenti e, di fatto, lo erano, accerchiati com’erano da nemici ovunque. Furono anche totalmente incapaci di pronunciare quelle parole che il popolo voleva sentire e forse li avrebbe potuti salvare.

MADAME CAMPAN PREMIERE FEMME DE CHAMBRE DE LA REINE

Casualmente ho scoperto questo libro,

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ero in centro commerciale e il mio sguardo come calamitato ha adocchiato la figura della Regina Sfortunata. Subito l’ho acquistato.

Ho apprezzato questo scritto. È stato interessante scoprire la Regina attraverso gli occhi di una sua “serva”. La narrazione è molto ben curata sia per i fatti ufficiali sia privati. Per l’ennesima volta mi sono sentita vestita di questi abiti e civettuola con l’immancabile ventaglio gironzolavo con altre dame tra la Galleria degli Specchi di Versailles….

P.S. Se siete state appassionate di Lady Oscar sigla (come me), tanti particolari o accadimenti, li riconoscerete.

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Feb 10, 2017 - Fashion Vanity    1 Comment

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 30

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MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 30

 

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 30

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In tempi difficili, la moda è sempre scandalosa.elsa_schiaparelli_mini_top_hat

Elsa Schiaparelli

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 30

Lettera blob la fabbrica dei sogni

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Due stili particolari si contrappongono: Coco Chanel ed Elsa Schiapparelli.

Semplicità sartoriale abbinata al mondo classico orientale per Coco..

Elsa in contrapposizione propone una donna totalmente nuova con straripante dose di anticonformismo e all’insegna di una sfrenata creatività.

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 30

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Coco abbandona lo stile austero e severo che la caratterizza per tutti gli anni 20. Pone l’accento su una semplicità sartoriale arricchita da gioielli sia veri sia falsi e trae la sua ispirazione classica dallo stile medioevale, bizantino e indiano.

Schiap, com’era soprannominata, per la precisione l’incorreggibile Schiap…

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 30

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crea una moda raffinata e stravagante, sempre in bilico tra moda e arte, con una ventata Surrealista.

Collabora con Jean Cocteau e Salvador Dalì. Dall’artista catalano trae lo spunto per uno dei capi che la fanno conoscere in tutto il globo, il famosissimo tailleur dalle labbra Patchwork.

Conosciutissimo è anche il tailleur con le tasche a cassetti sporgenti o il celebre abito con aragosta indossato da Wallis Simpson o con gli strappi.

Da non dimenticare dell’incorreggibile Schiap, la mantella in Rhodophone trasparente, tutti gli effetti trompe-d’oeil e i suoi accessori stravaganti.

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 30

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 30

Dal cappello a scarpa rossa, i bottoni a forma di trapezisti, cavalli, liquerizie, farfalle, i guanti con le unghie dorate, le cerniere di plastica colorata, le borse di velluto nero a forma di telefono, fino al suo rosa shocking, sono solo alcune delle più bizzarre creazioni.
Dedicate a donne forti, ironiche ed estroverse, pronte a giocare con la propria femminilità.

La depressione economica che contraddistingue quegli anni porta la moda ad affiancare al tessuto quello naturale sintetico.

Come il Pvc, il Rayon, il Lastex, la viscosa, il lanital e il nylon, tessuti con costo minore, che però si adattano perfettamente all’esigenza della società di quegli anni.

Desiderosa di fare sport, amante dell’abbronzatura e che frequenta saloni di bellezza, ma al contempo desiderosa di una comodità giornaliera nel vestire.

In Francia un’altra stilista si affaccia di prepotenza nel mondo della sartoria.

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 30

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Madleine Vionnet, che rivoluziona l’abito attraverso l’applicazione di una geometria sartoriale di chiara ispirazione classica: l’uso costante di diagonali, quadrati, rettangoli, spirali e produce creazioni impeccabili, focalizzate in particolare sulla tecnica dello sbieco, che mirano a un unico ideale di bellezza, armonia e perfezione.
Di sua invenzione anche il Copyright, che identifica solo le opere originali grazie all’etichetta firmata e cucita su ogni capo.

Anche l’America più della stessa Europa, vive anni di grande sofferenza economica. La crisi di Wall Street è appena passata, lasciando nella nazione una diseguaglianza sociale molto appariscente. La ricchezza è concentrata nelle mani di poche persone, le illusioni e le speranze del resto della popolazione in particolare quella femminile è incarnata da uno strumento di comunicazione straordinario: il cinema.
Hollywood privilegia un’ideale femminile tenace, indipendente, dotato di fascino e glamour, pronto a sfoggiare armi di seduzione fatali, in totale contrasto al ruolo tradizionalista e materno della donna europea, chiusa nei regimi dittatoriali nazifascisti.

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 30

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 30

Le dive americane come Gloria Swanson, Marlene Dietrich, Greta Garbo, Joan Crawford, incarnano bellezze diverse e stili di vita da sogno. Jean Harlow, irresistibile musa dal capello biondo platino, seduce con celestiali abiti da sera in raso e satin, Katharine Hepburn veste la modernità attraverso cardigan, maglioni oversize, pantaloni in lino.

La Dietrich, la femme fatale per eccellenza, predilige abiti dal taglio maschile ma molto sensuali: tailleur strizzati in vita, gioielli vistosi, colli di volpe sulle spalle, capelli ondulati e labbra rosso fuoco. Gli abiti da sera rivelano un mood dal sapore romantico: lunghi e sofisticati, dalla vita ben segnata e fianchi drappeggiati, hanno la schiena nuda, adornata da una pioggia di fili di perle e stole in volpe, chiffon o velluto. A prova di sensualità.

FONTE: ‘Storia della moda XVIII-XX secolo’, Enrica Morina

➤ Nel Post successivo parleremo degli anni 40 del primo Novecento.

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Nov 9, 2016 - Fashion Vanity    Commenti disabilitati su TENDENZE MODA AUTUNNO-INVERNO 2016-17 SCOPRIAMOLE INSIEME

TENDENZE MODA AUTUNNO-INVERNO 2016-17 SCOPRIAMOLE INSIEME

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TENDENZE MODA AUTUNNO-INVERNO 2016-17 SCOPRIAMOLE INSIEME

TENDENZE MODA AUTUNNO-INVERNO 2016-17 SCOPRIAMOLE INSIEME

 

lauren-hutton-violet-files-2014-habituallychic-001La moda è ciò che vi offrono i creativi quattro volte l’anno. Lo stile è ciò che scegliete voi.

Lauren Hutton

 

 

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Lettera blob stivali altissimi sopra il ginocchio; lo stile cow girl; giubbotto o chiodo; borse abbinate ai soprabiti, questi sono alcuni trend che la moda svela in queste ultime sfilate.

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Le passerelle più cult come sempre crea le linee più in voga per quest’autunno/ inverno.

Da Londra a Parigi passando per New York e Milano, gli stilisti propongono la loro donna.

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Ecco una piccola guida sugli abiti, i gioielli, le borse o gli occhiali; valida sia per le fashion Victims, desiderose di essere sempre più trendy, sia per donne amanti della moda, ma al contempo con un proprio stile.

TENDENZE MODA AUTUNNO-INVERNO 2016-17 SCOPRIAMOLE INSIEMELA DOPPIA BORSA

È forse secondo me la più inusuale. Donne, non più una borsa ma bensì due. Perfettamente abbinate fra loro, come stile e colori. Una più grande e una piccola (come un borsellino). Saranno contenti fidanzati e mariti, già stressano quando ne compriamo una, figuriamoci se rientriamo con due borse nuove. Un po’ d’invidia per noi single.

IL CHIODO

Vi ricordate gli anni 80/90, torna di moda il giubbotto da motociclista di pelle. Riadattato ai nostri giorni, in molteplici varianti; con inpunture, decorato da zip, o rivestito di paillettes. Rigorosamente e inderogabilmente NERO.

I CUISSARD

Stivali, stivali e ancora stivali, ci vestiranno questo inverno. Un modello spicca su tutti, quello altissimo ben sopra il ginocchio. Colorato, con rouches per le romantiche, ricamato, in stile animalier o minimal.

COLORE PANNA

Tra il bianco, la carne e il beige. Sarà la tonalità principale della stagione fredda. Le passerelle, ci dicono di indossarlo dalla testa ai piedi per un deciso effetto monocromatico.

CALZE IN LANA

Basta gambe nude in inverno. Non più collant in nylon, ritornano quelli caldi in lana o cashmere. I modelli più di tendenza sono; crochet o operati. Penso che il portafoglio né guadagnerà, quante calze rompo, specie quelli più fini con filati con pochi denari.

 

TENDENZE MODA AUTUNNO-INVERNO 2016-17 SCOPRIAMOLE INSIEME

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BORSE E ABITI TON SUR TON

Una donna sempre più monocromatica. Le bag sono dello stesso colore, materiale o fantasia degli abiti o del cappotto.

CAPPOTTI “GOMMATI”

Il soprabito riscopre la vernice con una nuova texture effetto caramello. In diverse sfumature e con taglio e stile maschile.

ABITO + MAGLIA

Per la sera gli stilisti dettano una nuova regola. Il dress con spalline s’indossa con sotto un leggero pull. Con colori a stampe coordinate o a contrasto.

LENTI SPAZIALI

Occhiali che sembrano arrivare dallo spazio. Originali e ricchi di personalità. Impreziositi da maxi catene sottilissime, con speciali lenti a specchio o mascherina total black. Le timide sono avvisate

GIUBBOTTO DI JEANS

Corto, medio o lunghissimo. Con lavaggio scuro o chiaro. Liscio o con inserti in altri tessuti o stemmi applicati. Tutte le varianti vanno bene. L’importante è che la giacca in denim non manchi nel nostro guardaroba.

 

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COW GIRL STYLE

Il vecchio west, con il suo fascino eterno torna di prepotenza di moda, rivisitato al femminile. Frange, stivaletti, giacchini ricamati e capi di pelle per tutte noi nuove cow girl.

ORECCHINI SCOORDINATI

Gioielli in stile rock e ribelli. Non più il classico paio di orecchini ma abbinamenti tra modelli con stile e materiali diversi. Per evidenziare l’effetto scegliete varianti maxi e mini insieme. Un vantaggio per la sottoscritta che ogni tanto li perde e si trova ad avere modelli spaiati.

CAPPOTTO CHECK

Soprabito a quadretti. Un effetto soft elegante e originale. Scegliere tonalità non troppo evidente. Da portare rigorosamente con scarpe senza tacco.

GIALLO

La scelta della sfumatura è personale, ma qualcosa di giallo ci vuole. Via libera allora alla fantasia. Limone, senape, canarino, ocra o curry, sono le nuance più in voga.

LE SPALLE

Ricordate le vecchie spalline anni 80, che mettevamo sotto giacche o cappotti, tornano in auge. Con effetti vistosi o soft, importante evidenziare le nostre spalle.

STILE SPORTIVO

L’abbigliamento tecnico e sportivo è ormai parte della moda dà qualche stagione. L’inverno ormai imminente lo rivisiterà in chiave elegante. Il classico giubbotto per il tempo libero lo abbineremo a orecchini e scarpe gioiello. La felpa si valorizzerà se indossata con pantaloni sartoriali a vita alta.

CAMICIA BIANCA

Un evergreen che ognuna di noi sicuramente dispone. In varianti over o minimal, stretch da business woman. Da portare con mini o gonna al ginocchio classica per uno stile femminile maschile sempre intramontabile.

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Il classico giubbotto piumino perfetto per la stagione fredda. In colore coordinato con l’abito. Oppure in versione bomber da portare come giacca o con soprabiti leggeri.

MORBIDE TUTE

In lana o cashmere, super stretch o dallo stile sportivo? Ampia scelta nei colori, oppure tinta unita.

ACCESSORI

Borse, scarpe, cinture o orecchini sono arricchiti da piccoli o grandi dettagli in pelliccia.

Questi sono i must più trendy per la stagione fredda imminente. Se siete delle fashion victims seguiteli come un mantra. Per quelle (come me) che amano sì la moda, ma non la seguono alla lettera, scegliete qua e là.

 

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Piccoli consigli da belle.

vanitystylemagDue borse, non ci riuscirei mai, proprio non mi convincono, come pure gli orecchini differenti. Cercherò di stare più attenta e perderne il meno possibile. Da buona amante del giallo sono felicissima!

 

 

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P.S. Voglio scusarmi con le signore o le ragazze che mi hanno scritto in post precedenti. Mi avranno preso per maleducata. Purtroppo ho un problema con la mail. Appena sistemata (non so quando. Il tecnico non riesce a risolvermi il problema) vi risponderò subito.belle

 

Ago 10, 2016 - Fashion Vanity    Commenti disabilitati su MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 10

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 10

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MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 10

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3029-Duse1“Senza la donna non va niente. Questo l’ha dovuto riconoscere perfino Dio.”

Eleonora Duse

 

 

 

MODA IN PILLOLE

Il Novecento Gli anni 10

Lettera blob ritmi urbani e Oriente. Ovvero Eleganza e Modernità da un lato, tecnologia e innovazione dall’altro.

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MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 10

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 10

Parigi e New York sono le città all’avanguardia e fonte d’ispirazione. La moda non è più solo “Haute”. L’abito è presentato come opera d’arte ed esposto nei principali musei d’avanguardia.

Il Movimento Futurista e dei Fauves, crea questo connubio Moda e Arte.

Se Giacomo Balla detta una nuova veste non borghese, contro moda e anticonvenzionale. Matisse e Derain ispirano abiti inediti attraversati da un vortice di colore. Tessuti variopinti, geometrie e asimmetrie creano un dinamismo moderno a spasso con i tempi.

Paul Poiret (Dio l’abbia in gloria), libera la donna dal corsetto. Realizza nuove creazioni che passano tra atmosfere teatrali e orientaleggianti. Linee morbide e semplici, con colori sfavillanti con un gusto esotico e multietnico da Mille e una Notte.

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 10

MODA IN PILLOLE Il Novecento Gli anni 10

Sue fonti d’ispirazione sono il Giappone, il Marocco, la Cina e la Persia.

Pantaloni alla turca, sandali alla greca, abiti a kimono. Stravaganti cappelli sono riadattati all’occidentale, affiancandoli per la prima volta a prodotti di bellezza, come oli, creme, ciprie e profumi.

È creata una realtà al di fuori dal tempo. La donna è vamp, odalisca, si trucca, usa accendini, portasigarette e specchietti con fogge originali. Volendo, sono i primi vagiti della sua futura emancipazione.

Mata Hari, Isadora Duncan, Gloria Swanson, Theda Bara, sono le stelle del momento.

Altro artista che imprime in modo indelebile il suo marchio in quegli anni è Mariano Fortuny.

Catalano, rivoluziona l’abbigliamento greco, trasformando il chitone in tunica. Crea kaftani, abiti lunghi a tubo, portati senza niente sotto. Con la plissettatura sperimenta nuove tecniche di stampa. I disegni creati riproducono velluti e sete antiche.

Creazioni molto audaci per l’epoca. Adatte alle principali protagoniste della Belle Époque. Indossano le sue creazioni, Martha Graham, Eleonora Duse e le Sorelle Gramatica.

FONTE: ‘Storia della moda XVIII-XX secolo’, Enrica Morina

➤ Nel Post successivo parleremo degli anni 20 del primo Novecento.

 

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MODA IN PILLOLE  Il Novecento Gli anni 10

 

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P.S. Voglio scusarmi con le signore o le ragazze che mi hanno scritto in post precedenti. Mi avranno preso per maleducata. Purtroppo ho un problema con la mail. Appena sistemata (non so quando. Il tecnico non riesce a risolvermi il problema) vi risponderò subito.belle

 

 

 

 

Dic 4, 2015 - Fashion Vanity    Commenti disabilitati su FASHION Lo stile PIN UP e la moda anni 50

FASHION Lo stile PIN UP e la moda anni 50

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Vestiti-anni-50

PIN UPLa vera bellezza deve lasciare insoddisfatti: deve lasciare all’anima una parte del suo desiderio.

Amélie Nothomb

https://it.wikipedia.org/wiki/Amélie_Nothomb

 

 

pin up

belle631

Lo stile PIN UP e la moda anni 50

PIN UP

Lo stile PIN UP e la moda anni 50

Se siete un po’ formose (come la sottoscritta), lo stile pin up può essere un’ottima idea per il vostro guardaroba. La moda anni 50 è ormai tornata in voga, lo testimoniamo le passarelle, gli stilisti e le collezioni di questi ultimi anni. È il classico stile per risaltare al massimo la nostra femminilità, come detto in precedenza lo stile pin up, è ormai  sempre più glamour e accattivante in tutto il mondo.

 

In cosa consistono lo stile pin up e la moda anni 50?

Ecco alcuni piccoli consigli per essere delle vere pin up.

Gonne e pantaloni devono essere portati più in alto rispetto alla moda tradizionale. La gonna ideale è quella a ruota, ma anche la longuette o la pencil skirt, erano molto in voga in quegli anni. Deve essere portata in abbinamento a camicie, strizzate in vita in modo da far risaltare il nostro decolté. La lunghezza ideale per la sottana è quella al ginocchio.

PIN UP

Lo stile PIN UP e la moda anni 50

Se volete osare, anche se non è questo certo il periodo, negli anni 50 le pin up stupirono il mondo indossando short molto aderenti. Consideriamolo un suggerimento per la prossima estate. Sempre per l’estate anche i costumi da bagno interi contraddistinguevano noi pin up, oppure dei bikini non troppo succinti. Insomma il classico pezzo di stoffa in più, che porta a immaginare il contenuto più che a vedere.

In quegli anni esplodeva il rock’roll, quindi via libera a giacche di pelle, a cappelli a larghe tese, ai foulard annodati o posati sulle spalle.

Le calzature potevano essere le classiche ballerine (stile Grace kelly), o tacchi medi o a spillo in decolleté molto eleganti.

Una bocca rosso fuoco, con unghie dello stesso colore o in altre tonalità sempre accese, per risaltare al massimo la nostra femminilità, dandoci anche un alone sensuale e di mistero passionale non possono mancare nel look di noi pin up.

PIN UP

Lo stile PIN UP e la moda anni 50

Il trucco sugli occhi deve essere da gatta*, per aggiungere malizia e un pizzico di mistero a noi pin up.

L’acconciatura cotonata** era uno dei must di quel periodo. Perciò se vogliamo essere delle vere pin up, prepariamoci a lunghe sedute dall’hair-stylist Alternativa dei carinissimi boccoli o anche raccolti in eleganti code di cavallo portate molto in alto.

 Allora ragazze o signore via allo stile pin up!!!

 

* VanityStyle Icone Moda Audrey Hepburn  -Make Up Audrey

* * VanityStyle Icone Moda Audrey Hepburn Acconciatura Audrey 

PIN UP

Lo stile PIN UP e la moda anni 50

 

 

La più famosa PIN UP Bettie Page

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Ott 1, 2015 - Fashion Vanity    Commenti disabilitati su FASHION Tubino nero: un classico. Ecco come indossarlo

FASHION Tubino nero: un classico. Ecco come indossarlo

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cc5– Che ne dici, un diamante?
– Dammi solo un armadio gigantesco!
(Mr. Big e Carrie Bradshaw in Sex and The City)

 

 

 

 

 

Tutte noi l’abbiamo nell’armadio! Sinonimo di eleganza e raffinatezza. Ecco come potete con piccoli accorgimenti, essere di classe e moderne al tempo stesso….

beautiful young woman in retro style

 

Tutte noi l’abbiamo nell’armadio, ma se siete fra le poche che ancora non ne possedete uno, è venuto il momento di acquistarlo. Non occorre che sia perfettamente attillato. Corto e svasato, stile anni 60 è perfetto. Con dei piccoli accorgimenti, lo renderete un capo totalmente alla moda. Il look optical bianco e nero va benissimo. Un golfino bianchissimo, o se volete osare un cardigan bianco a pois neri, vi renderà irresistibili. Per stare un po’ più nell’ombra, un maglioncino nero è il must, ma abbinatelo con accessori bianchi. Una cinturina in vita con delle scarpe sempre in questo colore vi darà un outfit perfetto. Anche il giallo è colore adatto al tubino per renderlo più moderno: sceglietelo per il cardigan o le scarpe! Per la borsa rigorosamente una clutch e sarete le più ammirate.

Vi sentite più sbarazzine, un paio di slepers e un blazer color pastello. Verde menta è perfetto, ma anche il classico salmone ravviverà il vostro tubino.

Per un’anima rockettara, abbinatelo a uno stiletto con tacco altissimo, e a un giubbino nero o rosso. Un bracciale dorato e un filo di rossetto rosso vi renderanno una vera guerriera.

audrey-hepburn-398403_1280Audrey comunque guarda e ci protegge tutte da lassù!

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