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Ago 1, 2018 - Benessere e Salute    Commenti disabilitati su OGGI MI COCCOLO… DOLCISSIMO RELAX… SUBITO BELLA

OGGI MI COCCOLO… DOLCISSIMO RELAX… SUBITO BELLA

 

Pagina Prova b BENESSERE E SALUTE

OGGI MI COCCOLO… DOLCISSIMO RELAX… SUBITO BELLA

OGGI MI COCCOLO... DOLCISSIMO RELAX... SUBITO BELLA

OGGI MI COCCOLO… DOLCISSIMO RELAX… SUBITO BELLA

thumb_person-jacob-morton-braude.140x140_q95_box-187,10,643,467“La vasca da bagno fu inventata nel 1850, il telefono nel 1875. Se foste vissuti nel 1850, avreste potuto restare in vasca per 25 anni senza sentir squillare il telefono.”

Jacob Morton Braude

OGGI MI COCCOLO… DOLCISSIMO RELAX… SUBITO BELLA

 Luci basse, musica di sottofondo, vapori profumati: quello del bagno può trasformarsi in un momento speciale. Che aiuta la tua pelle a ritrovare splendore e morbidezza. Tutte lo amiamo, ci coccoliamo tra candele profumate, oli essenziali. Per pochi minuti ci dedichiamo a noi stesse, lasciando da parte mariti, fidanzati o problemi familiari o di lavoro.

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Si oggi signore e ragazze… ci facciamo un bel bagno.

BUON RELAX A TUTTE!

 

♥ tempi, modi e mode

Corpo & mente

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Non sono gli effetti di una cura medica miracolosa…. OGGI MI COCCOLO… DOLCISSIMO RELAX… SUBITO BELLA

La pressione arteriosa rallenta, il sangue ossigena meglio i tessuti, la temperatura corporea si alza, la respirazione accelera e il sistema immunitario produce anticorpi. Non sono gli effetti di una cura medica miracolosa, ma le reazioni del nostro organismo, “a mollo” in una vasca di acqua calda. Ma c’è di più. Sappiamo tutti che il bagno è un rito veramente rilassante.

I gradi giusti

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Tutto dipende dalla temperatura dell’acqua….. OGGI MI COCCOLO… DOLCISSIMO RELAX… SUBITO BELLA

Ipotesi azzardate a parte, quel che è vero è che farsi il bagno è spesso uno dei modi migliori sia per iniziare sia per finire la giornata. Tutto dipende dalla temperatura dell’acqua: Se fredda (tra i ventitré e i ventisei gradi) ha un potere stimolante, ideale per partire la mattina con il piede giusto (attenta però: il bagno freddo non può durare più di due minuti; se tiepida (tra i 26 e i 29 gradi) o calda (da 29 a 37 gradi) regala uno stato di relax che predispone al sonno.

Attenzione all’orologio

Anche la variabile tempo ha la sua importanza per la buona riuscita del bagno. Se troppo veloce, non consente al corpo di rilassarsi; se eccessivamente prolungato è stancante. Venti minuti, mezz’ora al massimo è la durata giusta dell’immersione in acqua tiepida: Durante questo tempo tutto è concesso: tenere in posa una maschera idratante o un impacco per capelli (grazie ai vapori dell’acqua calda penetra più in profondità) massaggiarsi con lo scrub o il guanto di crine (l’acqua calda, dilatando i vasi circolatori, rende lo sfregamento più efficace) o ascoltare, semplicemente, musica soft: in grado, sostengono diverse ricerche mediche, di intensificare e prolungare la sensazione di relax.

 

♥ Acqua e dintorni

Ricette fai da te per ogni tipo di pelle

Idratante

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Le pelli supersensibili spesso non sopportano…    OGGI MI COCCOLO… DOLCISSIMO RELAX… SUBITO BELLA

All’acqua del bagno aggiungi una tazza di latte scremato in polvere. È la versione moderna del famoso bagno di Poppea, che manteneva la sua pelle levigata immergendosi esclusivamente nel latte d’asina. Ogni latte ha un alto potere idratante, ma quello d’asina, leggermente acido, in più esfolia.

Antiarrossamento

Le pelli supersensibili spesso non sopportano il contatto con i detergenti, nemmeno i più delicati. In questo caso una valida alternativa al bagno schiuma è la farina d’avena. Mettine una manciata in un fazzoletto di mussola e lasciaci scorrere sopra il getto dell’acqua del bagno. L’avena deterge efficacemente senza irritare.

Effetto scrub

Ideale da fare in autunno, per eliminare le cellule morte “ricordo” dell’abbronzatura estiva: nell’acqua del bagno versa un bicchiere di vino o uno di aceto (bianco o rosso è indifferente). Entrambi derivati dell’uva hanno virtù esfolianti.

 

cosa metto nell’acqua

Il bagnoschiuma

E’ un detergente che basa la sua efficacia pulente sul principio dell’ammollo

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a contatto con l’acqua produce piccole bolle OGGI MI COCCOLO… DOLCISSIMO RELAX… SUBITO BELLA

(lo stesso del bucato a mano): il bagnoschiuma, a contatto con l’acqua produce piccole bolle e queste a loro volta, rompendosi a contatto con la pelle, asportano le particelle di sporco. Oltre alla base pulente il bagnoschiuma può contenere diversi principi attivi: dagli ingredienti idratanti alle sostanze antibatteriche, passando per vitamine e oli essenziali. Il bagnoschiuma “generico” ormai non esista più: ogni detergente risponde a specifiche esigenze della pelle e in base a queste va scelto.

I sali da bagno

Si tratta di veri e propri cristalli di sale lasciati a macerare in una fragranza (e spesso anche in sostanze coloranti naturali) che, una volta a contatto con l’acqua, la profumano e la colorano piacevolmente: non hanno una vera e propria azione detergente, ma regalano un benefico effetto stimolante (il sale, attraverso il meccanismo dell’osmosi determina una sorta di ginnastica vascolare). Sono indicati soprattutto a chi ha una pelle grassa, visto che il cloruro di sodio, nome scientifico del sale, è leggermente astringente e antibatterico.

Gli oli

Possono essere usati da soli o in aggiunta al normale detergente. In ogni caso danno una marcia in più al bagno. Sia perché creano, sulla superficie dell’acqua, un film protettivo che avvolge tutta la pelle e la mette al riparo della disidratazione, sia perché spesso il loro profumo ha un benefico effetto rilassante. Tra gli oli più usati: olio di camomilla, antisettico, antiinfiammatorio e calmante, olio di abete, un vero e proprio concentrato anti-stress, e olio di melissa, rinomato per le sue proprietà calmanti. Da sapere: gli oli sono molti concentrati e si dosano “a gocce”: nell’acqua della vasca ne bastano 10.

 

dopo il bagno

Cosa devi fare fuori dalla vasca

Spazzolati con energia

Asciugati con cura e con una spazzola di setole naturali inizia a massaggiarti dalla pianta del piedi. Esegui dei leggerissimi movimenti rotatori ascendenti e arriva fino alla nuca, evitando però, la zona seno. Questa tecnica, che si chiama dry brushing, stimola la circolazione, esfolia la pelle e la aiuta a ricevere le sostanzeidratanti della crema per il corpo.

Non scordare l’idratante

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Asciugati con cura e con una spazzola…   OGGI MI COCCOLO… DOLCISSIMO RELAX… SUBITO BELLA

Contrariamente a quanto si possa pensare, il bagno, anche se fatto con i tempi e i prodotti giusti, lascia la pelle impoverita. Un buon idratante la rende nuovamente morbida. Approfitta del momento dell’applicazione per regalarti un piacevole massaggio: inizia dalle caviglie e risali, disegnando piccoli cerchi, fino all’inguine. Sulla pancia il movimento deve essere sempre orario (ti aiuta a sgonfiarti) e sulle braccia a spirale dai polsi fino alle spalle.

Leviga i piedi

Non c’è niente di meglio dell’acqua calda per ammorbidire le zone “dure” , talloni al primo posto. Appena uscita dalla vasca, asciuga leggermente i piedi e passa sulla pelle ispessita una pietra pomice o l’apposita spazzola ruvida sagomata. Non sfregare troppo: la pelle è morbida e per assottigliarla bastano poche passate.

strano ma vero

piccole curiosità intorno al bagno

 

Canta in vasca

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In Giappone, dopo il bagno è un rito, esistono migliaia di sentos, sorta di terme pubbliche, dove i giapponesi amano concludere la giornata. Il sento più popolare di Tokyo , il Dragon’s bath, ha anche una zona karaoke e un angolo ristorante dove ambientare cene e feste.

Che sacrilegio

I primi cristiani considevano il bagno un peccato ed evitavano ogni contatto con l’acqua. Sant’ Agnese a 13 anni affermava, fiera, di non averne mai fatto uno.

Suggestioni new age

Vuoi provare un bagno alternativo? Nell’acqua non versare bagnoschiuma o oli essenziali, ma immergi 3 cristalli di quarzo bianco. La pulizia non è garantita, ma il relax sì.

Caffè all’hammam

Non tutti sanno, ma nei veri bagni turchi (gli hammam) non si fanno solo bagni di calore, ma anche bagni veri e propri a base di sfregamenti vigorosi e acqua caldissima. La pelle, alla fine, è candida come la neve, ma per l’organismo tutti questi stimolo sono un piccolo grande stress. Per questo, durante il lavaggio, i camerieri dell’hammam offrono di continuo ai clienti bicchierini di caffè (turco naturalmente): l’unica sostanza in grado di “tirare su” corpo e spirito.

 

 ♥ spunto post tratto da rivista femminile

 

 

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Giu 29, 2018 - Storie Impossibili Vanity    Commenti disabilitati su io cameriera della MIA REGINA parte 1

io cameriera della MIA REGINA parte 1

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STORIE IMPOSSIBILI

 io cameriera della MIA REGINA parte 1

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“Oh, mio Dio, se abbiamo commesso delle colpe, le abbiamo certamente espiate.”

Maria Antonia Giuseppa Giovanna d’Asburgo-Lorena Regina di Francia

io cameriera della MIA REGINA parte 1

Questo è il mio diario

Paris, Addì lunedì 14 ottobre 1793

Sono stata a servizio della Regina di Francia Maria Antonietta

sin da giovanissima. Tutte le mie forze e la mia mente erano rivolte a Lei.

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Mentre scrivo queste righe, sono sola, la Mia Regina è stata condotta a processo. io cameriera della MIA REGINA parte 1

 

Ho cercato sempre di servirla con impegno e dedizione; forse è per questo che ora sono qui. Una buia cella è diventata il nostro piccolo Trianon. Due candele sono l’unica fonte di luce che abbiamo, le nostre vesti sono ormai lise e consumate.

Alla mia Regina al suo ingresso è stato consentito di portare un piccolo guardaroba che io stessa ho preparato.

Piegando il tutto con la massima cura, esso consisteva:

Un abito nero e uno bianco

Fazzoletti

Un paio di calze di seta nera

Alcuni scialli in crespo e mussola

Delle sottogonne in cotone

Un paio di pantofoline color prugna

Nastro bianco per acconciarsi i capelli

A me un vestito e un paio di sottogonne

Per deridermi i carcerieri, mi obbligano sempre a portare la crestina e a volte il grembiule, come quando ero a servizio. Così siamo sicuri di non sbagliare, quando sarà il giorno di incontrare Madame La Ghigliottina. Questo mi hanno detto appena entrata.

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Per deridermi i carcerieri, mi obbligano sempre a portare la crestina e a volte il grembiule, come quando ero a servizio. io cameriera della MIA REGINA parte 1

Nemmeno uno specchio ci permette di sistemarci al meglio.

Mentre scrivo queste righe, sono sola, la Mia Regina è stata condotta a processo. Le hanno permesso di vestirsi in maniera adeguata (vesti a lutto, data la Sua vedovanza). Per me è stato un onore vestirla.

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A Versailles, a noi piccole cameriere… io cameriera della MIA REGINA parte 1

A Versailles, a noi piccole cameriere non era concesso. Sua Maestà era vestita dalle alte dame della nobiltà.

Potete immaginare la mia tensione quando le tendevo il corsetto, non volevo farle male. La Mia Regina spesso perde sangue. Che emozione quando le ho passato le varie gonne e sottogonne, con relativo guardinfante. Tremo ancora quando ai suoi piedi le regolavo la caduta della biancheria. Una volta pronta era ancora Lei la Mia Regina. Son tornata con la mente a Corte, quando toccare le vesti della Mia Regina per lavarle era fonte di grandissima emozione.

 

Ripenso anche alle confidenze,

che io e la Sovrana qua ci scambiamo. Sua Maestà mi ha fatto l’onore d’informarsi su di me. Dove sono nata, se ho un marito, da quanto sono al Suo servizio.

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Ripenso anche alle confidenze….. io cameriera della MIA REGINA parte 1

Ricorderò sempre quella notte, in cui Sua Maestà mi confidò con una voce straziata, dell’assalto che Lei e la Sua famiglia subirono alle Tuileries. I suoi capelli sbiancarono all’istante.

Pianse continue lacrime quando con voce sottile e singhiozzante mi raccontò come il popolo, le permise di vedere per l’ultima volta la sua Adorata Amica, la Principessa di Lamballe. Svenne quando vide la testa sanguinante della Cara Amica appesa a una lancia.

Madame La Reine, affacciatevi, abbiamo un trofeo per Voi”,

questo la folla urlava.

 

Sorrido invece ancora, quella volta che soffrivo per i problemi di noi donne e Sua Maestà nella sua immensa bontà, mi confidò.

“Figlia mia è arrivata la Génèrale Krottendorf”

così Sua Madre la Regina Maria Teresa d’Austria chiamava questo periodo. D’ora in poi anche per me arriva La Génèrale.

Non Le è concesso che un caffè per colazione, per pranzo o cena del pollo, verdura o brodo. L’unica concessione che le permettono è bere acqua minerale e non acqua della Senna, come a me e agli altri prigionieri.

Nella Sua immensa benevolenza, spesso concede anche a me di berla.

Gli occhi mi si rigano di lacrime

quando ripenso a Fan Fan il figlio dei Richard (i nostri carcerieri). Un frugoletto biondo con gli occhi azzurri entrò nella nostra cella. Sua Maestà cominciò a tremare e a coprire di baci il ragazzino. Tanto che i carcerieri si spaventarono e non lo portarono più!

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Gli occhi mi si rigano di lacrime….. io cameriera della MIA REGINA parte 1

io cercai di dissuaderli in tutti i modi, è solo una donna che ricorda i suoi figli, comprendetela!

Non le è concesso nemmeno di ricamare, ma qui abbiamo trovato il modo di farlo. Sfiliamo i fili da quello che rimane della tappezzeria. Intrecciandoli, Sua Maestà crea delle bellissime giarrettiere.

Ogni tanto per dare un po’ di colore, ponevo dei fiori sul tavolino. Riuscivo ad averli dalla moglie del carceriere. Sapevo della passione di Sua Maestà per i fiori. Lei stessa me lo confidò. Poi me lo proibirono.

Leggere, è una delle poche cose che Le è consentito fare. Arrossisco ancora di vergogna, quella volta in cui la Mia Regina mi chiese di leggerle alcune pagine. Agitatissima sbagliai più e più volte le parole. Nella Sua immensa magnanimità Sua Maestà mi consolò.

Un rumore mi riporta alla realtà si sta aprendo il chiavistello.

La mia Regina è tornata…

 

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Nov 8, 2017 - Fashion Vanity    Commenti disabilitati su MODA IN PILLOLE il novecento… GLI ANNI 50

MODA IN PILLOLE il novecento… GLI ANNI 50

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MODA IN PILLOLE il novecento… GLI ANNI 50

A NEW LOOK

MODA IN PILLOLE il novecento… GLI ANNI 50

 

Detesto il narcisidiana-vreeland-4smo ma approvo la vanità
Diana Vreeland

 

 

MODA IN PILLOLE il novecento… GLI ANNI 50

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A NEW LOOK

Corsetti che strizzano la vita, crinoline che gonfiano gonne a corolla. Occhi evidenziati con l’eye liner, creano maliziosi e intriganti occhi da cerbiatta. Fili di perle e tacchi a spillo completano il look femminile del decennio.

 

Christian Dio - MODA IN PILLOLE il novecento… GLI ANNI 50

Christian Dior – MODA IN PILLOLE il novecento… GLI ANNI 50

Una nuova moda. A new look: una fastosità e un’eleganza tipica del secondo ottocento, contraddistingue il decennio. C’è voglia di ricercatezza e originalità, da contrapporre alla miseria e alla desolazione che la guerra ha lasciato.

Corsetti che strizzano la vita, crinoline che gonfiano gonne a corolla. Occhi evidenziati con l’eye liner, creano maliziosi e intriganti occhi da cerbiatta. Fili di perle e tacchi a spillo completano il look femminile del decennio.

Rinasce l’Haute Couture a livello internazionale. La “Signora Dior” diventa un oggetto di lusso come l’automobile. Questa voglia di ricercatezza e in alcuni casi di frivolezza, porta a un vistoso rallentamento all’emancipazione femminile. La donna forte e indipendente che la guerra aveva consegnato, piano piano sparisce.

La nuova eleganza firmata Dior si diffonde sia in America, sia in tutta Europa. Lo stile Dior crea un mondo da sogno. I suoi abiti sono sfoggiati in lussuosi party. Nasce così il famoso “abito da cocktail” (che quasi tutte abbiamo). Le sue creazioni indossate da attrici, principesse, aristocratiche dame e intellettuali signore, sono proposte in feste in maschera sempre all’insegna della più sfrenata stravaganza e originalità.

A Dior, in quegli anni si affianca un geniale stilista di calzature Roger Vivier che collaborerà con la maison per tutto il decennio.

MODA IN PILLOLE il novecento… GLI ANNI 50

MODA IN PILLOLE il novecento… GLI ANNI 50

Ventidue linee diverse modellano il corpo della donna in poco più di dieci anni: i primi look rigidi in stile Secondo Impero, con la vita segnata da corpetti, e fianchi accentuati, sbocciano in successive silhouette a corolla, morbide sul busto con gonne danzanti larghissime.
Dopo il New Look, dalla metà del decennio subentra la linea ‘H’, che assottiglia e allunga il busto in virtù di gonne lunghe, ampie e drappeggiate, mentre la ‘A’ conquista gli Stati Uniti grazie alla sua praticità con abiti a vita bassa e gonne a pieghe fino al ginocchio.

 

Coco Chanel - MODA IN PILLOLE il novecento… GLI ANNI 50

Coco Chanel – MODA IN PILLOLE il novecento… GLI ANNI 50

In questo decennio altri stilisti propongono le loro creazioni: Cristobal Balenciaga, Hubert de Givenchy, Louis Feraud (stilista di Liz Taylor, Brigitte Bardot, Grace Kelly). Ritorna dopo la guerra Coco Chanel presentando l’alternativa al NewLook Dior: il tailleur in tweed, “ l’abito perfetto”, composto da giacca, blusa e una gonna o abito senza maniche, da indossare in un total look con le classiche collane a fili di perle, le borse trapuntate a catena e le décolleté bicolore con la punta contrastante. In contrapposizione all’Haute Couture, specialmente in America si sviluppa la cosiddetta Moda Pronta, più disponibile per le masse. La confezione in stile industriale sancisce una democraticizzazione del fashion system… LA MODA È PER TUTTE

MODA IN PILLOLE il novecento… GLI ANNI 50

MODA IN PILLOLE il novecento… GLI ANNI 50

Covano però specie negli States, le prime ribellioni giovanili, la famosa “Giventù Bruciata”. Tutto è contestato, perché ritenuto pieno d’ipocrisia e di falsi valori. Giubbotti di pelle, T-Shirt in vita indossate anche dalle ragazze, stivaletti portati dai divi dell’epoca come Marlon Brando o James Dean sono la spia del cambiamento che la società si prepara ad avere. Comodità è la parola d’ordine.Le ragazze si scatenano a ritmo di Rock’n’Roll, con i capelli raccolti in code a cavallo, vestite da gonnelline a ruota e camicette aderenti, scarpe basse e calze corte; i ragazzi hanno il classico ciuffo sulla fronte rocker style alla Elvis Presley e indossavano camicia e maglione con jeans o pantaloni sportivi.

In Italia

Gina Lollobrigida - MODA IN PILLOLE il novecento… GLI ANNI 50

Gina Lollobrigida – MODA IN PILLOLE il novecento… GLI ANNI 50

Prestigiose sartorie interpretano il New Look. Tra le tante Emilio Shuberth, le Sorelle Fontana, Biki, Pucci, Valentino, Cappucci.

Il 12 febbraio 1951, con una sfilata di 170 modelli di firma italiana a Firenze, fu sancita la nascita della moda italiana: il prodotto made in Italy s’impone sul mercato mondiale, distinguendosi da quello americano per l’alta qualità sartoriale unita a una solida tradizione artigianale: tessuti ricercati, tagli impeccabili, cura nei dettagli, comodità alla mano.

Attrici, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Ava Gardner. Aristocratiche, Jackie Kennedy, Soraya imperatrice di Persia, Maria Pia di Savoia e dive d’opera come Maria Callas, indossano la moda italiana rendendo così omaggio alla loro genuina bellezza.

P.S.  Con questo post termino questa piccola storia sulla Moda riguardante la prima metà del secolo scorso. Mi sto documentando per trovare materiale per il periodo seguente. (60/2000). Se qualcuna/o sa, dove potrei recuperare informazioni, (rete, riviste, libri o altro) se volesse, gentilmente me le può comunicare come commento qua sotto o alla seguente mail. vanitystylemag@gmail.com

Grazie

belle

 

FONTE: ‘Storia della moda XVIII-XX secolo’, Enrica Morina

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MODA IN PILLOLE  Il Novecento… Gli anni 50

MODA IN PILLOLE  Il Novecento Gli anni 10

MODA IN PILLOLE  Il Novecento Gli anni 20

MODA IN PILLOLE  Il Novecento Gli anni 30

MODA IN PILLOLE  Il Novecento Gli anni 40

 

 

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Feb 4, 2016 - Benessere e Salute    Commenti disabilitati su Perché non ci guardiamo più negli occhi

Perché non ci guardiamo più negli occhi

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Perché non ci guardiamo più negli occhi“Io posso sedermi vicino a un lago per un’ora e non fare niente, è come un sogno per me. Organizza la mia anima.”

Diane Sawyer

 

 

 

Perché non ci guardiamo più negli occhi

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BENESSERE E SALUTE

Lo sguardo va allo smartphone, ma così la conversazione non ci guadagna. Per comunicare serve proprio l’eye contact. Anche solo per pochi secondi.

 

Giorni fa parlando con un’amica di cose da donne, mi accorgevo (tra noi c’èra sempre la solita grande complicità e amicizia) che non ci guardavamo negli occhi molto spesso.  Forse perché parlavamo e nel frattempo sfogliavamo una rivista. Arrivata a casa, ho acceso il televisore, c’erano sempre le più svariate trasmissioni. Quello che notavo era la mancanza di sguardi negli occhi tra i vari interlocutori. Mi sono detta è per esigenze televisive, quello è il motivo.

Perché non ci guardiamo più negli occhi

Perché non ci guardiamo più negli occhi

Incuriosita da questa idea, sono uscita a passeggiare, curiosando tra i comportamenti della gente. Ho fatto vari incontri, gruppi di amici, colleghi di lavoro, gente che acquistava giornali in edicola, spesa al supermercato ecc. Arrivata a casa, ho fatto un breve riassunto di quanto ho visto e mi sono posta allora la domanda, perché quando parliamo tra noi, non ci guardiamo negli occhi. Con la multimedialità che ci circonda, ho notato che tantissima gente parla guardando i vari smartphone, tablet, I pad ecc. È un desiderio di essere sempre multitasking, parlo con te e intanto controllo la posta elettronica o i social network per non perdermi nulla di quanto accade altrove. Penso di essere una delle poche che sia che sta in casa o esce, dimentica regolarmente lo smartphone nella borsa e se ne ricorda quando suona, per poi rimetterlo ancora nella borsetta.

Questo continuo parlarsi attraverso e mail, ci fa ormai credere che si possa comunicare senza guardarci negli occhi, niente di più sbagliato.

Incuriosita, ho provato allora a contattare una mia amica psicologa e le ho esposto quanto rilevato? Gentilissima come sempre, mi ha messo in contatto con un esperto di comunicazione, questo è il sunto di quanto mi ha detto.

  Quando Parli

Se facendo un esempio, parli con un collega, o con tuo marito di un problema da risolvere, e intanto controlli lo smartphone è quasi certo che dovrete ritornare sull’argomento. “Guardarsi negli occhi è fondamentale per entrare in sintonia”.

Quando ascolti

“Guardare l’interlocutore negli occhi mentre spiega o racconta il suo punto di vista è un segno di attenzione, un po’ come dire “ti osservo perché voglio comprendere quello che le tue parole non dicono”, mi spiegava.  Anche in questo caso lo sguardo di chi ascolta può trasmettere come sta vivendo la conversazione con empatia o dolcezza, oppure con indifferenza e ostilità”.

Come farlo

Perché non ci guardiamo più negli occhi

Perché non ci guardiamo più negli occhi

L’esperto di comunicazione, mi ha riferito che secondo i ricercatori americani bastano dai sette ai dieci secondi di contatto visivo per trasmettere all’interlocutore fiducia e autorevolezza.

Una domanda allora mi è sorta “Come si deve guardare il proprio interlocutore.

“Fissare troppo a lungo l’altra persona può apparire come un gesto di sfida, un modo per imporre la propria opinione”.

È importante, poi, o fare attenzione alle reazioni dell’interlocutore, se lui per primo abbassa gli occhi, è bene non cercare a tutti i costi un contatto visivo prolungato. Ma può succedere che a distogliere lo sguardo sia tu e che non centri la timidezza, ma l’imbarazzo. In questo caso, mi spiegava, di solito accade quando sotto sotto c’è qualcosa di irrisolto con l’altra persona, per esempio della rabbia represse a causa di uno scontro avvenuto in passato. In questo caso questo nostro comportamento manda a chi ci sta parlando un segnale di una nostra insicurezza.

♥  Tornata a casa soddisfatta di quanto appreso, mi sono ripromessa di cercare di sfruttare quanto imparato, e poi è così bello guardare le persone negli occhi.

Perché non ci guardiamo più negli occhi

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Ott 12, 2015 - Icone Moda Audrey Hepburn    Commenti disabilitati su ICONE MODA Make Up Audrey in “Colazione da Tiffany”

ICONE MODA Make Up Audrey in “Colazione da Tiffany”

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Audrey bianco neroLa bellezza di una donna non dipende dai vestiti che indossa né dall’aspetto che possiede o dal modo di pettinarsi. La bellezza di una donna si deve percepire dai suoi occhi, perché quella è la porta del suo cuore, il posto nel quale risiede l’amore.”

Tutte lo abbiamo visto almeno una volta, io almeno una decina. Allora ragazze tutte davanti a Tiffany a sognare. Audrey oggi siamo tutte noi.

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Il suo make up ci incanta tutte ancora oggi.
Audrey è ancora per tutte noi un modello di eleganza e di raffinatezza abbinata a una naturale semplicità.

 Vedendo alcune sue fotografie si può subito notare che in quegli anni le sopracciglia erano molto spesse e con in colore più scuro del tono naturale. Per ricrear questo effetto avete bisogno di un ombretto marrone e di un pennellino ad angolo. Con cura posizionatevi nella parte bassa del sopracciglio e seguendone il tratto arrivate in alto. Mettete del gel trasparente per fissarle per bene.

Per il trucco degli occhi prelevate dalla vostra paletta un colore molto neutro, un beigeretro photo of fashionable style icon scuro e applicatelo delicatamente su tutta la palpebra.

Per ricreare la linea degli occhi così famosa e invidiata dell’eyeliner, prendete una piccola quantità di scotch e dopo averlo messo sulla mano per togliere più colla possibile, adagiatelo con cura dalla fine dell’occhio fino al sopracciglio.

Con un ombretto nero preso con un pennellino angolato, mettetevi alla fine dell’occhio, da qui procedete fino all’esterno.
Con un eyeliner nero però in crema fissate il tutto, il risultato sarà un colore molto più intenso. Rimuovete quindi lo scotch e con questo piccolo trucco noterete la vostra linea dell’eyeliner tracciata perfettamente.

Una prerogativa cui Audrey non rinunciava mai erano le ciglia finte, meglio se particolarmente flessibili. Procedete quindi applicandole, alla fine con lo stesso eyeliner nero coloratene l’attaccatura.

Molto delicatamente per via delle ciglia finte applicate il mascara sia sopra che sotto. Per retro photo of fashionable style iconla base un fondotinta che dia luminosità al vostro viso.

Una volta messo il fondotinta, un velo di cipria per fissarlo, usando un pennello. Per le guance applicate un colore molto delicato.

Con le labbra usate, un rossetto rosa quasi naturale.

√ Il look è terminato ora anche voi siete raffinate e sofisticate proprio come Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany.

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Ott 1, 2015 - Fashion Vanity    Commenti disabilitati su MAKE UP Speciale: Le nuove tendenze

MAKE UP Speciale: Le nuove tendenze

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marilyn-monroe-400389_640Le donne sono dotate di due armi formidabili:
il trucco e le lacrime.
Fortunatamente per gli uomini, non possono essere utilizzate contemporaneamente

Marilyn Monroe

 

 

 

 

Quasi tutte le tendenze in fatto di abbigliamento e accessori hanno sfilato sulle passerelle, ma un altro fondamentale aspetto del glamour, é il make up.
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Proposti dai più noti marchi,  da Mac a Chanel, Lancòme e Emilio Pucci, ecco i must, i nuovi  beauty trend:

Colori neon
Niente più  colori nude sugli occhi  con palette dalle tinte tenui. Osate colori Shock e accesi, da stendere sia in texture cremosa o in polvere come l’arancio, il rosa neon o il verde.

moda-autunno-inverno-L-LWTn2OColorito radioso
Stop alla pelle diafana, l’ incarnato deve essere sano e abbronzato. Via libera a terre abbronzanti (meglio matte che shimmer), blush sui toni dell’aranciato e del bronzo con fondotinta minerali a pigmenti colorati.

Labbra rosa
Rosa in tutte le sue declinazioni, sarà il colore per quanto riguarda le labbra. Rosa antico e cipria per il trucco da giorno, fucsia per la sera.

Ciglia-ragno
Il mascara deve replicare le ciglia-ragno di Twiggy, ben separate tra  loro, lunghe e conturbanti. Se il vostro sogno erano ciglia folte e unite avete sbagliato stagione.

Tocco di colore sulle labbra
Un altro must è il viso diafano e chiaro, ricordate le geishe.  Quindi labbra nude, con però la parte centrale, colorata con tinte a contrasto come il rosso o l’arancione.

colors-291851_1280Sopracciglia folte
Avete presentecara Cara Delevinge e le sue sopracciglia folte, cespugliose ma estremamente curate.  Seguite il suo stile tenendole perfettamente in linea e pettinatele con gel e mascara appositi.

Eyeliner grafico
Non più la classica riga nera dentro l’occhio,  ma per dare un effetto grafico allo sguardo, una riga netta e definita sotto e sopra l’occhio.

Marsala
Lo vedremo su labbra, occhi e unghie, Il colore protagonista del make up é il marsala. Una sorta di rosso vinaccia un po’ più chiaro del burgundy.

girls-567778_1280Trucco nude
Il trucco nude rimane, ovvero occhi truccati sui toni del beigie o  tortora, con  labbra morbide lasciate al naturale.

Burro cacao
Massicce dosi di burro cacao, lasceranno le labbra naturali,  morbidissime e idratate.

 

 

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