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Lug 29, 2020 - Cose da donne    Commenti disabilitati su IN VACANZA? ANDATECI SENZA CELLULITE

IN VACANZA? ANDATECI SENZA CELLULITE

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IN VACANZA? ANDATECI SENZA CELLULITE

IN VACANZA? ANDATECI SENZA CELLULITE

KimHo la cellulite, come quasi ogni altra donna di questo pianeta.
[I have cellulite, just like almost every other woman on the planet].
Kim Kardashian

IN VACANZA? ANDATECI SENZA CELLULITE

Cellulite come affrontarla alcuni piccoli consigli dalla nostra dottoressa.

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IN VACANZA? ANDATECI SENZA CELLULITE… la pelle a buccia d’arancia

Non ci sono cure miracolose ma potete combatterla con tanta acqua e i cibi giusti, e sono anche buonissimi.Non ci siamo mai preoccupate della cellulite meno di quest’anno, altre erano (e sono) le priorità.

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IN VACANZA? ANDATECI SENZA CELLULITE… all’uso eccessivo di abiti stretti e tacchi alti.

Ma ora la fatidica prova costume si profila all’orizzonte. La cura miracolosa contro la pelle a buccia d’arancia, si sa, non esiste: si forma a causa di una disfunzione della microcircolazione della massa adiposa dovuta a una dieta troppo ricca di grassi, ma anche a scarsa attività fisica e all’uso eccessivo di abiti stretti e tacchi alti. E una volta che c’è, mandarla via è un’impresa.

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IN VACANZA? ANDATECI SENZA CELLULITE… L’acqua è la più grande alleata, liscia o sotto forma di tisane e tè

 

L’acqua è la più grande alleata, liscia o sotto forma di tisane e tè. Ma esistono anche degli alimenti capaci di contrastarla: per le loro proprietà diuretiche e per il contenuto di fibre e di potassio: via libera allora a verdure a foglia verde, pomodori, asparagi, i diuretici per eccellenza, e zucchine, dal bassissimo apporto calorico (11 Kcal/100g).

Per la frutta possiamo puntare su anguria e fragole ma anche ananas, che contiene bromelina, enzima diuretico e antinfiammatorio, e frutti rossi che favoriscono la microcircolazione: Tra le carni, meglio quelle bianche, come il tacchino, magro ma ricco di potassio, utile a eliminare tossine e liquidi in eccesso. Per aumentare l’apporto di fibra, largo agli alimenti integrali, ai legumi e alla frutta secca:; E stop, o quasi a sale e zucchero: un piccolo sacrificio a fin di bene.

 

Un sentito ringraziamento alla D.ssa Giovanna (cara amica della Ludo)

Grazie

belle

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Mar 21, 2018 - Icone Moda Audrey Hepburn    Commenti disabilitati su AUDREY: UNO STILE UNA RIVOLUZIONE FATTA DI ELEGANZA E SEMPLICITÁ

AUDREY: UNO STILE UNA RIVOLUZIONE FATTA DI ELEGANZA E SEMPLICITÁ

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AUDREY: UNO STILE UNA RIVOLUZIONE FATTA DI ELEGANZA E SEMPLICITÁ

AUDREY: UNO STILE UNA RIVOLUZIONE FATTA DI ELEGANZA E SEMPLICITÁ AUDREY: UNO STILE UNA RIVOLUZIONE FATTA DI ELEGANZA E SEMPLICITÁ

audrey_hepburnLa semplicità e la verità sono le sole cose che contano veramente. Vengono da dentro. Non si può fingere.

Audrey hepburn

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Ti chiedo umilmente scusa CARA AUDREY, mi ero completamente dimenticata della seconda parte del tuo post.

ORA PROVVEDO SUBITO

Cosa me l’ha ricordato!

AUDREY: UNO STILE UNA RIVOLUZIONE FATTA DI ELEGANZA E SEMPLICITÁ

Il film “Colazione da Tiffany”, purtroppo stava finendo. AUDREY: UNO STILE UNA RIVOLUZIONE FATTA DI ELEGANZA E SEMPLICITÁ

Una notte insonne.

Erano ormai le prime luci dell’alba e ancora mi rigiravo nel letto. Nervosa e agitatissima decido di alzarmi e prepararmi una tisana o qualcosa di simile. Metto la vestaglia e mi avvio in cucina. Accendo il televisore mentre preparo la tisana, saltellando nel frattempo tra un canale e l’altro.

Di notte spesso ci sono in programmazione i vecchi film classici che io amo follemente. Assonnata, per meglio dire completamente rimbambita, iniziavo a bere l’infuso e con il telecomando cercavo i canali di Capri TV, spesso questa emittente la notte ha questa programmazione.

Care Amiche/i se soffrite d’insonnia e amate i classici, questo è il nostro canale.

Ed ecco che mi appare Lei!

La mia Audrey!

Il film Colazione da Tiffany”, purtroppo stava finendo. Terminata la visione, più rilassata sono tornata a letto.

AUDREY: UNO STILE UNA RIVOLUZIONE FATTA DI ELEGANZA E SEMPLICITÁ

ora sono qui, in gonna camicetta e tacco 11 a rimediare alla mia mancanza AUDREY: UNO STILE UNA RIVOLUZIONE FATTA DI ELEGANZA E SEMPLICITÁ

Un paio d’ore di sonno e ora sono qui, in gonna camicetta e tacco 11 a rimediare alla mia mancanza.

Sono le 05,30

 

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Il cinema non rappresenta più la sua priorità, nonostante le sollecitazioni dei più grandi produttori.

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Il cinema non rappresenta più la sua priorità AUDREY: UNO STILE UNA RIVOLUZIONE FATTA DI ELEGANZA E SEMPLICITÁ

Givenchy la raggiunge spesso per una dolce vita nella capitale: «lei abitava nell’appartamento della contessa Volpi. Si danzava sulle note di “Volare”, si cenava all’Osteria dell’Orso, …. “E’ stato molto divertente”.
La coppia acquista subito una casa nel quartiere Parioli.

Un anno dopo nasce Luca. Questa diventa la sua priorità. Lo stesso Luca racconta: «Ciò che le importava di più, poiché aveva dovuto interrompere gli studi a causa della guerra, era che noi fossimo bravi a scuola. Lei ormai non si vedeva più come un’attrice. Io andavo al liceo francese”. Quando come tutti, ho cercato di trovare un piccolo lavoro per avere qualche soldo in tasca, lei ha messo il veto»:”Nessuna domanda! Tu dimentichi! Il tuo lavoro sono i tuoi studi. Io non ho avuto quest’opportunità. Ho lavorato affinché voi la possiate avere. Ripassa o riposati“, se hai del tempo. «A malincuore accettai»

Audrey spesso racconta ai figli, il terrore

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La madre olandese era una baronessa Ella Van Heemstra. AUDREY: UNO STILE UNA RIVOLUZIONE FATTA DI ELEGANZA E SEMPLICITÁ

e le privazioni subite durante la guerra, ma senza essere noiosa. Nata in Belgio, da una famiglia benestante. La madre olandese era una baronessa Ella Van Heemstra. Durante l’occupazione tedesca, perderà tutto. Parte della sua famiglia olandese è deportata. Suo zio e suo cugino sono fucilati come “nemici del Reich”.

Il padre, Anthony Ruston, un irlandese capriccioso, la abbandona quando la piccola Audrey ha solo sei anni, traumatizzandola per tutta la vita. Lei stessa ha ammesso di non aver mai superato il trauma.”. Avevo disperatamente bisogno di mio padre”. Contrariamente a lei che, a undici anni lavora per la resistenza nell’Olanda occupata, il padre non si distingue per eroismo; anzi si arruola in un partito di estrema destra avvicinandosi chiaramente al nazismo… nel 1964, Audrey ritroverà il padre a Edimburgo.

Senza mai più rivederlo, gli invierà un assegno ogni mese, fino alla morte avvenuta venti anni più tardi.

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La ricordo, con le sue amiche, Doris e Capucine AUDREY: UNO STILE UNA RIVOLUZIONE FATTA DI ELEGANZA E SEMPLICITÁ

Così era Audrey Hepburn: una donna generosa, discreta, un dolore silenzioso e un’attenzione costante per gli altri. Nella sua casa di Tolochenaz, dove è deceduta, riceveva gli ospiti divinamente. Doris, una delle sue più care amiche ricorda: «Aveva un senso rigoroso della tradizione, un’argenteria superba e, credetemi, c’era ciò di cui si aveva bisogno nel piatto! Ricordo di cene pasquali con deliziosi cesti pieni di uova colorate, di fiori e di dolciumi».

Luca volentieri ricorda quando sua madre preparava una «meravigliosa torta al cioccolato molle, della Madelaine o anche una salsa al caramello con cui ungeva le palline di glassa. Lei adorava la glassa. La ricordo sul divano, con le sue amiche, Doris e Capucine, mentre si confidavano i successi delle loro ultime scoperte culinarie, o sorseggiando due dita di whisky con la sua tavoletta di cioccolato! » Per non parlare dei piatti all’italiana, che padroneggiava alla perfezione.

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Fu a causa di minacce di rapimento in Italia

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Finalmente ebbe anche Lei un po’ di serenità AUDREY: UNO STILE UNA RIVOLUZIONE FATTA DI ELEGANZA E SEMPLICITÁ

che ritornò a Tolochenaz nel 1986; ma anche perché delle foto di suo marito in dolce compagnia comparirono sulla stampa. Finalmente ebbe anche Lei un po’ di serenità e un vero successo coniugale con Robert Wolders, un attore olandese che la accompagna fino alla fine della sua vita. Dal 1987 si prodiga per l’Unicef, percorrendo le zone più povere d’Africa, andando in pericolosi piccoli luoghi caratteristici con Roberto sempre al suo fianco. Benevolo, attento, preoccupato di vederla spendersi tanto. Instancabile, faceva delle conferenze e si rivolgeva ai capi si stato.

Ancora Luca dice: «La vedevamo molto stanca, le chiedevamo di riposarsi» Ma lei rispondeva: “No, questo non è un hobby. Io vi ho cresciuto e non è stato facile. Adesso altri bambini hanno bisogno di me”. «Lei ha cominciato quando avevo 17 anni, è morta che ne avevo 23».

Nell’agosto 1992. Di ritorno da uno dei suoi ultimi viaggi in Somalia,

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“Va bene, voglio ancora occuparmi dei miei bambini”.   AUDREY: UNO STILE UNA RIVOLUZIONE FATTA DI ELEGANZA E SEMPLICITÁ

dimagrita, si lamentava di dolori all’addome. I medici a Los Angeles le scoprirono un cancro al colon che progrediva velocemente. Dopo l’operazione, i chirurghi riunirono i bambini attorno a lei per annunciarle che le restavano tre mesi di vita. «Noi eravamo sconvolti” racconta Sean Ferrer. Lei sorridendo ci ha guardato: “Va bene, voglio ancora occuparmi dei miei bambini”. Era tutto così ingiusto pensavamo noi. Lei diceva: “No, è la natura”. Tornati a casa, le abbiamo organizzato un Natale meraviglioso, che non dimenticheremo mai. Ci siamo detti tante cose, talmente importanti… ~.

Chiamò anche Hubert de Givenchy al suo capezzale: continua Sean Ferrer «Era esangue, si nutriva pochissimo». Mi ha fatto scegliere uno dei suoi tre piumini. Ho preso quello color acqua marina. Lei l’ha stretto forte al cuore, poi l’ha teso verso di me: “Ecco, adesso tu sarai protetto” ».

10/03/18 Adieu Hubert

 

Ringrazio ancora Ludo per l’aiuto nella traduzione

Baci Tesoro e grazie ancora

 

 

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PARTE PRIMA

 

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Apr 20, 2016 - Libri Vanity    Commenti disabilitati su Sushi per principianti di Mariam Keyes

Sushi per principianti di Mariam Keyes

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Zevin_author_web_HR“È meglio stare da soli piuttosto che con qualcuno che non condivida la tua passione per la lettura.”

Gabrielle Zevin

 

 

 

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Sushi per principianti di MAriam Keyes

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Lettera blob il motivo per cui ho acquistato questo libro? Mentre incuriosita, leggevo il sunto nella seconda di copertina, l’ambientazione in Irlanda e in particolar modo Dublino mi ha subito convinta. Innamorata come sono di questa città e della gente irlandese, in generale non potevo lasciarmelo sfuggire. Leggendolo, tenevo aperta la cartina della città, scoprendovi i luoghi raccontati. Riaffioravano così in me ricordi della mia vacanza irlandese, e in particolare nella sua capitale di parecchi anni fa.

La trama si sviluppa sulle vicissitudini di tre donne, in cui in un momento della loro vita i loro percorsi s’intrecciano proprio a Dublino.

 Lisa: (molto sexy, alta bionda con occhi azzurri) Direttrice di un noto giornale femminile, con la speranza di avere l’agognata promozione, che la porterà finalmente nella Grande Mela a dirigere una rivista ancora più glamour. Il capo sì un giorno la convoca, ma qui Lisa scopre, che lavorerà sì in una nuova testata, ma la sede anziché New York, sarà Dublino!

Per Lei è un vero e proprio trauma. Da buona londinese, Lisa considera Dublino poco più di una città di provincia. Ben lontana dalla vita frenetica cui Lei è abituata. Oltretutto Lisa ha sacrificato gran parte della vita privata al lavoro. Nella verde Irlanda però le risorse per il lancio della rivista sono ben scarse, e lei non può lavorare com’è abituata nei weekend, perché lo stabile rimane chiuso.

 

Sushi per principianti di Mariam Keyes

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Sushi per principianti di Mariam Keyes

Ashling: (ragazza timida e impacciata, insicura) L’assistente personale di Lisa. Ragazza da poco licenziata da un altro giornale a seguito di una leggerezza. Ashling, cerca in tutte le maniere di compiacere il suo nuovo superiore, ma passa gran parte della sua giornata lavorativa nel panico totale. Si trova, infatti, a svolgere mansioni molto più impegnative, rispetto alla normale routine cui era abituata nel precedente ufficio. La ragazza è single, alla ricerca di un fidanzato. Non esita a consultare carte, oracoli e oroscopi pur di raggiungere il suo scopo. Si affida anche a un Buddha portafortuna che porta sempre nella sua capiente borsa. Soffre anche di paure compulsive che la portano a mettere di tutto nella sua borsa. Dai cerotti a un kit per il cucito, nel caso l’orlo della gonna si scucisse.

Clodagh: Bellissima donna amica di Ashling. Sposata con l’uomo che ha sempre amato e con due figli. Invidiatissima dall’amica per la sua vita che lei reputa meravigliosa. Clodagh, invece è totalmente frustrata e piena di paturnie, che la portano a sfogarsi con una continua ristrutturazione delle stanze della propria casa.

Dopo varie peripezie, alcune delle quali molto divertenti e in alcuni casi enigmatiche, le ragazze riusciranno a trovare uno sbocco positivo alla loro routine.

Questo vale per Lisa e Ashling, mentre Clodagh, seguirà un percorso molto più avventuroso e in alcuni casi sorprendente per risolvere la propria situazione.

Lisa scoprirà il valore dell’amicizia e delle relazioni sociali, mettendo la carriera in secondo piano.

Ashling, sposerà il mega direttore, trovando così una certa tranquillità che la porterà a rinunciare ai suoi riti, e al kit per il cucito. La ragazza finalmente si libererà anche del suo ingombrante portafortuna.

Clodagh, come ho detto prima, sarà costretta a fare delle scelte molto dolorose e in alcuni casi brutali, per uscire da quella vita che più non la soddisfa e che ha iniziato forse con troppa superficialità.

Sushi per principianti di MAriam Keyes

Sushi per principianti di Mariam KeyesCONCLUSIONI

♥♥♥♥ Che sensazioni mi ha lasciato. Indubbiamente positive. Il linguaggio è molto brioso e vivace, la fine arriva in un attimo. Specie per me che leggevo e sognavo i luoghi raccontati.

♥♥♥♥ Si potrebbe riassumere anche con l’eterna ricerca di noi donne del principe Azzurro. Solo Ashling ci riesce, l’autrice aumenta così in modo furbesco la speranza che l’amore alla fine arriva sempre per tutte noi.

 

♥♥♥♥ Una cosa che subito mi ha colpita è stato lo strano titolo. Leggendo il libro, l’ho vissuto come una metafora. Più volte mi sono ritrovate a pensare due parole come Amore e Vita che potevano essere messe nel titolo.

♥♥♥♥ Certo Amore per Principianti o La vita per principianti, sarebbero stati dei titoli meno originali. Ovviamente sono solo mie congetture, forse all’autrice suonava bene intitolare così il libro.

 

P.S. Il titolo deriva dall’abitudine di Lisa e del Gran capo di mangiare in ufficio nella pausa pranzo Sushi. Molto riluttante all’inizio, anche Ashlingh ne sarà coinvolta.

 

Sushi per principianti di Mariam Keyes

Sushi per principianti di Mariam Keyes

Mi hanno consigliato delle amiche, sempre della stessa autrice questo libro.

Qualcuna/o l’ha già letto?

 

 

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Dic 11, 2015 - Icone Moda Audrey Hepburn, Storie Impossibili Vanity    Commenti disabilitati su STORIE IMPOSSIBILI INTERVISTA AD AUDREY P. 3

STORIE IMPOSSIBILI INTERVISTA AD AUDREY P. 3

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STORIE IMPOSSIBILI INTERVISTA AD AUDREY P. 3

La donna la si può corteggiare in mille modi e forse più. Ma ce n’è uno che va oltre il bacio e oltre lo sguardo… Il rispetto!

Audrey Hepburn


 

 

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STORIE IMPOSSIBILI

INTERVISTA AD AUDREY P. 3

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Comincio così a ricordare affascinata dalla sua voce. Mi chiede se sono sposata. Le rispondo di no, allora incuriosita, mi pone diverse domande sulla mia vita sentimentale.  Le dico che è un periodo per me piuttosto triste, sono sola da parecchio tempo. Con una dolcissima tenerezza, mi dice di non disperare e di credere all’amore come fa Lei.

“Io invece all’amore ci credo, è l’unica vera ragione di vita”.

Cercando una via d’uscita, imbarazzatissima le chiedo del film, di Holly il suo personaggio.

 “Holly è completamente diversa da me Lei ha una paura folle dell’amore, non potremmo essere più diverse”.

Continuando il suo soliloquio,

“Pensa non dovevo nemmeno essere scelta Io per il film”. “Truman Capote l’aurore del testo, riteneva che fosse un ruolo troppo difficile per me, mi considerava troppo magra. Lui si era ispirato a Marilyn”.

“Sapessi come si è arrabbiato quando la Paramount scelse me”.

Si accoccola sul divano e si sfila le scarpe.

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“Accidenti se mi vedesse mia madre, subito mi direbbe”; “Audrey ma che razza di posizione è questa, datti un contegno”.

Completamente affascinata risentendola, tutto mi ritorna in mente, il turbamento che prova ogni volta che vede la sua poltroncina verde con il suo nome sul retro.

“Io ? Attrice?, Non so nemmeno se sono così brava. Sì certo, mi hanno dato l’Oscar per “Vacanze Romane”, dall’emozione lo dimenticai alla toilette, poveretto, vicino al portasapone”.

Scoppia in una risata contagiosa cui mi associo.

Continuando il suo monologo, mi dice che non si ritiene una bella donna.

“Graziosa forse, ma bella mah!!!”, il mio sogno era di fare la ballerina, ma ero troppo alta, e piatta tropppo piatta, “continuo a mangiare spaghetti, ma non ingrasso mai”.

Tra me e me; penso beata te, io sono perennemente a dieta, con scarsi risultati oltretutto.

S’incupisce quando mi parla della sua infanzia, abitavamo a Londra, quando scoppiò la guerra.. Mia madre allora decise di trasferire tutta la famiglia in Olanda, pensando di essere più al sicuro.

 “Invece poi arrivarono i nazisti e ci costrinsero a nasconderci per mesi in un granaio, mentre tutto attorno a noi continuavano i bombardamenti”. “Quante persone ho visto morire o sparire su quei treni, tanti e tanti amici”.

 “Mangiavamo quello che trovavamo, bucce di patate e bulbi di tulipani,  non avevamo nulla tranne la paura”

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Ha un attimo di turbamento, ora ricordo per pochi secondi non sento nulla, poi riprende.

Com’è strana la vita ora sono qui. , osannata e ammirata da tanta gente”, “Chissà se me lo merito”.

“Qua completamente vestita da Givenchy in una delle strade più chic del mondo”.

Quasi con le lacrime agli occhi per questa sua dolcezza e spontaneità la saluto, la ringrazio, ci baciamo come due vecchie amiche e se ne va.

Riordino le mie cose e ritorno anch’io ai nostri giorni, sperando che questo mio piccolo sogno sia piaciuto anche a voi.

 

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Nov 20, 2015 - Icone Moda Audrey Hepburn, Storie Impossibili Vanity    Commenti disabilitati su STORIE IMPOSSIBILI INTERVISTA AD AUDREY P. 2

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storie impossibili“Certe luci della ribalta rovinano la carnagione, a una ragazza.”

Holly Golightly (Audrey Hepburn)

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È la canzone che strimpella Holly con la sua chitarra, sul davanzale in uno dei suoi momenti di paturnie. Che strano termine che usa. Pensandoci bene però molto efficace, in ognuna di noi c’è sempre un filo di malinconia anche quando siamo molto allegre. Forse una vera felicità non esiste, abbiamo sempre una sorta di rimpianto che ci dilania il cuore.

Il seguito della canzone “tanto mondo da vedere in questo fiume che è la vita” mi distoglie dai miei pensieri, ecco il taxi giallo sta arrivando.
La vedo apparire, le mettono in mano un sacchetto di brioche, come fa a camminare con un vestito così stretto mi domando.

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Scende dal taxi con in mano il sacchetto, si avvia verso la vetrina di Tiffany, si ferma, vedo il suo volto riflesso, indossa degli occhiali scuri, apre il sacchetto e poi solitaria cammina lungo il marciapiede. Il film finisce così.

Ancora vestita con gli abiti di scena, mi si avvicina, dice “Vado a cambiarmi e arrivo mi aspetti”.

Inebetita per l’emozione, farfuglio quello che dovrebbe essere un “Yes Ok”. Si accorge del mio imbarazzo, mi fa uno dei suoi famosi sorrisi e mi dice di accomodarmi in un camerino adiacente che m’indica.

Entro nel camerino completamente frastornata, un incaricato della troupe, mi chiede se desidero qualcosa e m’invita ad accomodarmi su un piccolo divanetto rosa.  Devo cercare di sedermi molto femminilmente, ho visto alcune sue fotografie da seduta.

Metto una mano sotto la gonna la liscio e mi siedo, accavallo le gambe e aspetto.

storie impossibiliSento la voce in lontananza, sta parlando con qualcuno? Il ticchettio dei suoi tacchi si avvicina sempre più.

Eccola, sono agitatissima, appena la vedo vado nel panico totale è vestita come me!!!

Gonna longuette nera e camicetta bianca , si mette a ridere e mi fa i complimenti per l’abbigliamento.

Che cosa sia successo dopo, me lo ricorda la sua voce che sto ascoltando ora qua nel salotto a casa… (continua)

 

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Nov 13, 2015 - Icone Moda Audrey Hepburn, Storie Impossibili Vanity    Commenti disabilitati su STORIE IMPOSSIBILI INTERVISTA AD AUDREY P. 1

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storie impossibiliVuoi darmi la mia borsetta tesoro? Lettere del genere non si possono leggere senza rossetto!

Holly Golightly (Audrey Hepburn)

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Sono giorni che non dormo per l’agitazione!!! Da quando ho saputo che intervisterò Lei la divina Audrey. Tramite Vanity  andrò a new York, in questo periodo sta girando Colazione da Tiffany.
Come mi vesto!!!
Tubino nero come Lei, un piccolo problema, sono una delle poche donne che non ha un tubino, ma a cosa servono le amiche, per lo più con la stessa taglia.

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Eccomi qua a fare le prove con il tubino della mia migliore amica, e con un bel chignon che m’incornicia il viso. Ore dalla stylist, ma non sono soddisfatta, non vorrei sembrare irriverente nei suoi confronti.
Che cosa metto allora, ho tutto un viaggio per pensarci!!! Alla fine scelgo una gonna longuette e camicetta bianca e un bel tacco 11, spero di essere presentabile!!!
Eccomi qua su un marciapiede della quinta strada, le gambe mi tremano, cosa le dirò, mi sono preparata un sacco di domande, ma non capisco più nulla.
Vorrei scappare, ma ecco che il taxi per l’ultima scena del film è lì davanti a me, sono nel panico totale.

Holly (Audrey) deve solo scendere e passeggiare, il film finisce così.

Tiffany ha aperto di domenica all’Alba per permettere alla produzione di girare quest’ultima scena.

Mentre sistemano  il set e le luci intravvedo la sua poltroncina, è lì davanti a me colorata di verde con la scritta Mrs. Hepburn.

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Eccola che arriva la portano subito al trucco, ora la pettinano con il suo sublime chignon, un diadema di strass le è delicatamente appoggiato, lei con cura ed innata eleganza se lo sistema.

Sono lì a bocca aperta, che donna che classe. Poi il famoso abito, una collana esagerata, orecchini e guanti di raso nero.

Parte la colonna di Moon River,…. (continua)

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