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Feb 16, 2016 - Cinema Vanity    Commenti disabilitati su Journal d’une femme de chambre Cinema Vanity

Journal d’une femme de chambre Cinema Vanity

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charlotte_ramplingQuando entri in un meccanismo come quello del cinema, è estremamente difficile uscirne. Il teatro rimane uno dei cardini principali nel cinema, la mia esperienza teatrale rimane un fatto fondamentale. È stata la base.

Charlotte Rampling

 

 

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CINEMA VANITY

Journal d’une femme de chambre

 

 

 

Journal d'une femme de chambre

Journal d’une femme de chambre

Lettera blob abituata a servire nelle dimore parigine, Celestine cameriera frizzante e civettuola, con un carattere poco incline alla cieca ubbidienza e per colpa di una serie di disavventure si trova suo malgrado in un’agenzia per l’impiego a rigirarsi i pollici. Eppure vanta fior di referenze, ha maneggiato tessuti raffinati come guardarobiera delle dame più chic parigine, ma ha peccato d’insolenza. L’unico impiego che le viene prospettato è di andare a servizio in una cupa cittadina di provincia Mesnil-Roy, in Normandia, presso i signori Lanlaire. A malincuore si trova costretta ad accettare l’incarico. Arrivata, fa conoscenza dei suoi nuovi padroni che fanno una vita ritirata e tengono sottochiave sia l’argenteria, come pure le sottane della padrona. Povera Celestine, abituata alla belle Époque parigina, si troverà a ricordare i tempi passati e i suoi vecchi amori. Come l’indimenticabile signorino Georges, malato terminale che la ragazza ha accudito fino alla morte, e a cui ha regalato il trapasso con la gioia della propria carne.

I suoi nuovi padroni la accolgono con molta diffidenza. Madame è tirannica e la rimprovera alla minima occasione. Il padrone non perde ogni minima occasione per cercare di abusare di lei. Celestine abituata e temprata dalla vita parigina, riesce a tenerlo a bada, nonostante le continue avances. L’unica con cui stringe una buona amicizia è la cuoca Marianne, ancora una volta in cinta da gente cui il suo basso lignaggio, non le permette di dire no.

Journal d'une femme de chambre

Journal d’une femme de chambre

Tra i servitori vi è il misterioso Joseph, un factotum antisemita, da anni a servizio dei Lanlaire. Intrigata da questo suo strano atteggiamento e dai suoi continui silenzi, Celestine lo studia sia nell’aspetto caratteriale, sia in quello corporeo. Piano piano riesce a conoscerlo e se ne innamora. Nel frattempo nel paese succede un efferato omicidio, l’uccisione di una ragazzina.

Celestine è convinta che l’autore del delitto sia forse il fedele Joseph. Tutt’altro che spaventata, dopo varie indecisioni accette la sua proposta di trafugare l’argenteria dei padroni, per poi rivenderla. Dopo il furto e a seguito d’infruttuose indagini della polizia, dopo anni di fedele servitù Joseph si licenzia, promettendo a Celestine di venirla a riprendere una volta sistemata la refurtiva.

La ragazza allora cambia atteggiamento sul lavoro, diventando una fedele e rispettosa cameriera, di conseguenza anche i rapporti con la padrona migliorano.

Una sera Celestine, vede delle luci che s’illuminano a intermittenza nella strada adiacente, è il famoso segnale concordato tra lei e Joseph. La mattina stessa si licenzia, con grande dispiacere di Madame e va incontro al suo destino in compagnia di Joseph…

Il regista Benoit Jacquot aveva già affrontato il tema delle differenze sociali e di classe, né Les adieu de la Reine. Ambientato un secolo prima nel periodo della rivoluzione francese; qui la nobiltà è ben rappresentata dalla Regina Maria Antonietta e la classe inferiore, dalla sua fedele lettrice. Il regista documenta ancora una volta la crudezza del mondo cui devono sottostare le classi meno abbiette. La protagonista è Léa Seydoux (Sidonie Laborde) né Les adieu de la Reine cameriera, sfruttata, in alcuni casi usata e incapace di liberarsi dalle proprie catene, nonostante l’intelligenza e una certa scaltrezza. Né Journal d’une femme de chambre, lo stesso volto infantile di Léa Seydoux ben incarna il ruolo di Celestine, anche lei soggiogata da un mondo che non concede nulla ai più poveri.

Journal d'une femme de chambre

Journal d’une femme de chambre

A differenza del romanzo omonimo il regista abbandona la ragazza a Joseph e una scelta a dir poco balzana. Scartando completamente il punto di vista femminile adottato nel diario di Mirbeau, dove la protagonista, grazie alla sua avvenenza e disinvoltura, riesce a soggiogare i padroni, rifacendosi delle angherie subite.

 

020675Trailer in francese

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Set 4, 2015 - Fashion Vanity    Commenti disabilitati su Io donna Indossiamo la gonna midi

Io donna Indossiamo la gonna midi

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Io donna Indossiamo la gonna midi

Io donna Indossiamo la gonna midi

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Personalmente dipendo da Givenchy come le donne americane dipendono dal loro psichiatra.

Audrey Hepburn

 

Io donna Indossiamo la gonna midi

La gonna midi torna in voga, lunga poco sopra o poco sotto il ginocchio, ecco come indossarla.

 

Io donna Indossiamo la gonna midi

Io donna Indossiamo la gonna midi

 

Lettera blob quando vedevo film degli anni 40 o 50, restavo sempre molto affascinata dalle gonne delle attrici.
Gonne  ampie e svolazzanti, che rendevano la figura molto femminile.
Se anche voi come me amate questo tipo di gonna potete gioire, sono tornate di moda!

La cosidetta midi è rinata nelle passerelle degli stilisti.
La sua lunghezza è appena sopra o sotto il ginocchio, per questo non è una gonna semplice da indossare!
In alcuni casi oltretutto è anche un po’ severa come forma.

Io donna Indossiamo la gonna midi

Io donna Indossiamo la gonna midi

Non disperate con i nostri consigli  ognuna di Voi sfoggerà la sua midi: .

Se avete i polpacci grossi: Stivali, ampi e alti. In questo modo, la vostra gamba sembrerà più affusolata.

Se siete alte: Beate voi! Per un’aria sbarazzina e giovanile prendetela con una lunghezza a metà polpaccio. Se avete pure gambe lunghe (superfortunate), ricordatevi gonna e calze devono essere dello stesso colore.

Se non siete alte: Ricordatevi un bello spacco o la vita alta, vi rendono più slanciate. Come lunghezza appena poco oltre il ginocchio.

Ora vediamo come abbinarla:

Gonna ampia e voluminosa, bisogna evitare assolutamente l’effetto sacco di patate. Usate un top o una giacca molto aderente.

Gonna a tubino, perfetto un top voluminoso o una camicia ampia.

Per i colori l’ideale è seguire la regola del color block.

Io donna Indossiamo la gonna midi

Io donna Indossiamo la gonna midi

Ecco un paio di esempi:

La gonna blu, va abbinata a una maglietta rossa, decolleté con laccetto e un po’ di tacco,  giacca e borsetta in pelle dello stesso colore della gonna. Il rossetto? Rosso fuoco come il top!
Per togliere seriosità a questo tipo di gonne abbinatele con una maglietta sportiva, o a una canottiera da basket o da pallavolo, ma non mettetevi le scarpe da tennis!!!.
Donne ricordatevi: Il tacco con queste gonne è sempre d’obbligo!!!.
Nelle serate eleganti indossate un top gioiello, ricordandovi le regole prima elencate.
Amate gli  anni ’70, la gonna deve essere allora va abbinata ad una una camicia a fiori, borsetta di cuoio a tracolla e cappello a tesa larga. Camicette e maglioncini  stanno molto bene con questa gonna. Un piccolo trucco, se non siete alte mettete camicie e maglioni dentro la gonna, in questo modo l’attenzione sarà sulla vita e sembrerete più slanciate.

 

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